Sound of Metal

Ruben è il batterista del duo metal Blackgammon, insieme alla sua ragazza Lou. Ma nel bel mezzo di una turnè in giro per gli Stati Uniti, inizia ad accusare problemi all’udito. I suoni iniziano a farsi ovattati, le parole confuse, i rapporti con la fidanzata problematici. E’ solo l’inizio di un viaggio che catapulta Ruben all’interno di un mondo alternativo, fatto di rumori, silenzi, linguaggi diversi e dove la musica è fatta di ritmo, percussioni, onde sonore.

Sound of Metal è una magnifica opera prima del regista e sceneggiatore Darius Marder, ispiratosi alla storia vera dell’amico Derek Cianfrance, batterista affetto da acufene. Il regista sposa il punto di vista del protagonista, facendo precipitare lo spettatore all’interno del mondo di Ruben, condividendo la sorpresa, lo smarrimento, la disperazione e la lenta reazione in cui cade il protagonista. Eccezionale da questo punto di vista il lavoro fatto dagli autori sul registro sonoro della pellicola (giustamente premiato con l’Oscar) che è il perno centrale su cui costruire la necessaria empatia tra protagonista e spettatore, senza cadere nel patetismo e nella fastidiosa commiserazione.

Nel ruolo del protagonista troviamo l’astro nascente Riz Ahmed, attore e rapper britannico di origini pakistane già visto nella serie tv The Night of accanto a John Turturro, che dona al suo personaggio forza, cocciutaggine e dignità nell’accettazione del proprio destino a tratti commuovente.

Un film che ti conquista a poco a poco, ti seduce, ti spiazza, ti accompagna all’accettazione di quanto ci accade quotidianamente ed a riflettere su quanto ciò che diamo per scontato e normale (vedere, sentire, parlare) sia una preziosa quanto fragilissima eccezionalità.