«Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia». Potremmo citare Amleto per sintetizzare il plot di “Sarà il mio tipo?”.
Clément, professore di filosofia parigino, deve trasferirsi suo malgrado in provincia: insegnerà per un anno in un liceo di Arras, nel Nord della Francia. Qui incontra Jennifer, parrucchiera con un figlio. Clément è colto, freddo, incapace di legarsi; Jennifer segue il gossip e non ha idea di chi sia Kant, ma è piena di vitalità, entusiasmo, sensualità e tenerezza. Clément comincia a corteggiarla, un po’ per noia, un po’ perché probabilmente si sente attratto da quella spontaneità e quella passione che in lui sembrano del tutto mancare. Lei sogna il principe azzurro, lui forse la sta illudendo? Ingenua ma non troppo, Jennifer si rivela ben più forte, matura e consapevole sull’amore, rispetto al professorino che tanto ha teorizzato sull’argomento in saggi e conferenze.
Di per sé, nulla di nuovo: una storia già vista e sentita tante volte, al cinema come nella vita. Il regista belga Lucas Belvaux sa però raccontarla con sensibilità e delicatezza. Si parla di sentimenti, certo, ma senza sentimentalismi. Il titolo originale, “Pas son genre” (non il suo tipo) è asciutto, diretto, con un retrogusto amarognolo.
Come la sua protagonista, il film non rincorre pretenziosi intellettualismi “d’autore”, ma nell’apparente semplicità sa cogliere il significato dei dettagli, dei giochi di sguardi, dei silenzi. La storia procede senza fretta, anche attraverso il non detto e le piccole ellissi, il particolare dei soprammobili su uno scaffale o di una libreria che arriva fino al soffitto; perfino attraverso le parole delle canzoni che Jennifer sceglie per il karaoke con le amiche: “You Can’t Hurry Love” e “I Will Survive” sono così smaccatamente popolari eppure sorprendentemente azzeccate per descrivere gli stati d’animo della protagonista.
Soprattutto, il film parla attraverso Émilie Dequenne; scoperta a diciotto anni dai fratelli Dardenne per “Rosetta”, la ritroviamo oggi poco più che trentenne nel ruolo di Jennifer; negli occhi, nel sorriso, nel modo di muoversi, le sfumature della sua interpretazione sanno esprimere in profondità ogni sottile mutamento di pensiero e sentimento. “Sarà il mio tipo?“ è un buon film, ma Émilie Dequenne è straordinaria.
Titolo italiano | Sarà il mio tipo? e altri discorsi sull'amore |
Titolo originale | Pas son genre |
Regia | Lucas Belvaux |
Sceneggiatura | Lucas Belvaux |
Fotografia | Émilie Dequenne, Loïc Corbery, Sandra Nkake, Charlotte Talpaert, Anne Coesens, Daniela Bisconti, Didier Sandre, Martine Chevalier |
Montaggio | Ludo Troch |
Musica | Frédéric Vercheval |
Cast | Émilie Dequenne, Loïc Corbery, Sandra Nkake, Charlotte Talpaert, Anne Coesens, Daniela Bisconti, Didier Sandre, Martine Chevalier |
Produzione | Agat Films & Cie, Artémis Productions, France 3 Cinéma |
Anno | 2014 |
Nazione | Francia |
Genere | Commedia |
Durata | 111' |
Distribuzione | Satine Film |
Uscita | 23 Aprile 2015 |
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