In una affollatissima conferenza stampa presso l’Hotel Hassler di Roma, Sylvester Stallone attore/regista/sceneggiatore ha presentato la sua ultima fatica, il sesto e conclusivo capitolo delle avventure dello Stallone Italiano, alias Rocky Balboa.
“Sono rimasto molto deluso da Rocky 5. Non aveva una buona storia e neanche una buona filosofia sebbene ci tenessi molto.” Rocky Balboa l’ultimo vero eroe del nostro secolo, un cavaliere solitario alla John Wayne in una pellicola di John Ford. Paragone improponibile ma forse no “Io credo che Ford avesse una grande qualità: la semplicità. Io volevo fare un film semplice, come lo è Rocky. John Wayne è una delle prime persone che ho conosciuto a Hollywood e mi fa piacere che si pensi a me come a lui. Ma oggi il mondo è molto più complicato. Ad ogni modo io un western moderno l’ho girato ed è Rambo.”
ncontrando l’attore italo-americano una carriera segnata profondamente da due personaggi su tutti gli altri, è inevitabile finire per chiedergli una considerazione finale su entrambi i ruoli, oggi che dopo Rocky si vocifera dell’imminente progetto dell’ultimo capitolo di Rambo. “Rocky è un ottimista, è un uomo che parla e molto. Rambo invece parla di oscurità, è un uomo più di azione che di parola e quindi più complicato. Con Rocky più che un sequel volevo girare un vero e proprio finale. Insieme al primo capitolo lo considera tra i film più personali che abbia mai girato, perché entrambi li ho vissuti sulla mia pelle. E’ un film che ha richiesto molto tempo. La MGM in un primo momento non voleva farlo. Poi sono cambiati i dirigenti ed il progetto è decollato. Tanto è vero che in un primo momento era in programma Rambo. Ora prima di tornare a questo personaggio che racconterà un ritorno difficile alla civiltà dopo 20 anni vissuti nella giungla asiatica, girerò un piccolo film sulla morte di due rapper afro-americani.”
Nel film compare in una breve scena il pugile Mike Tyson che ha proposito del quale Stallone dice “Conosco Mike Tyson, è un uomo complicato e molto arrabbiato. Se non ha accanto a se un manager forte come lo aveva all’inizio della carriera, avrà sempre dei grossi problemi.”
Dopo Rocky nelle sale sono usciti diversi film con la boxe protagonista, nei confronti del quale Stallone ha una posizione molto precisa “Million Dollar Baby non è un film sulla boxe, ma sulle emozioni, un po’ proprio come il mio ultimo Rocky dove ci sono solo 10 minuti di vera e propria boxe. Cinderella Man è invece diverso. Penso che in un buon film di boxe bisogna farsi colpire sul serio, farsi dare dei colpi veri. Durante la lavorazione di Rocky diverse persone si sono fatte male, fratture alle mani, alle dita dei piedi e via discorrendo.”
E per concludere un desiderio per il futuro “Si dice che mi piacerebbe lavorare con Scorsese? Chi non lo vorrebbe. In realtà a me piacerebbe dirigerlo. Comunque ora mi sto concentrando su film corali, capaci di parlare della condizione umana, che trattino e colpiscano le emozioni, portando lo spettatore dentro l’esperienza filmica, un po’ come lo era Copland. Inoltre mi piace lavorare con giovani attori e registi, cercando di trasmettere loro quel po’ di esperienza che ho accumulato.”
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