L’orfano Philip (Sam Clafin, bello ma senz’anima) viene cresciuto con l’affetto di un padre dal cugino Ambrose, in Cornovaglia.
Quest’ultimo anni dopo sposa una donna di nome Rachel (Rachel Weisz, bella ma che qui non balla), conosciuta in Italia. Ben presto a Philip giungono alcune strane lettere in cui Ambrose chiede il suo aiuto: la donna è una manipolatrice. Recatosi a Firenze, arriva ormai tardi: Ambrose è morto. Philip giura allora vendetta alla vedova, salvo poi trovarsi di fronte una donna completamente diversa da come l’aveva immaginata. E della quale si innamora perdutamente.
Il film, tratto dal romanzo del 1951 “Mia Cugina Rachele“ di Daphne du Maurier, lascia interdetti dall’inizio alla fine. E forse è proprio questo lo scopo della pellicola: instillare il dubbio su chi sia il buono e chi il cattivo. Anche se a conti fatti sono le donne a risultare le uniche vere manipolatrici. Il nostro Favino nella parte dell’avvocato di Rachel non sfigura, anche se ti aspetti che da un momento all’altro, uscendo dalla scena, faccia una smorfietta in perfetto stile sanremese.
Il regista sudafricano Michell, noto per la commedia romantica “Notting Hill” del 1999 si mostra a suo agio nel dirigere un noir sentimentale, peccato però che non ci sia spessore né dramma psicologico che sostengano la storia. Ben presto ti ritrovi ad osservare scene e costumi, più che a seguire lo svolgimento della “prevedibile” storia.
Titolo italiano | Rachel |
Titolo originale | My Cousin Rachel |
Regia | Roger Michell |
Sceneggiatura | Roger Michell |
Fotografia | Mike Eley |
Montaggio | Kristina Hetherington |
Musica | Rael Jones |
Cast | Rachel Weisz, Sam Claflin, Holliday Grainger, Iain Glen, Pierfrancesco Favino, |
Produzione | Fox Searchlight Pictures, Free Range Films |
Anno | 2017 |
Nazione | Usa |
Genere | Thriller |
Durata | 107' |
Distribuzione | 20th Century Fox |
Uscita | 15 Marzo 2018 |
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