David, Il fratello di una vittima di un grave attento terroristico avvenuto a Parigi, si dà un appuntamento con una giornalista in un bistrot per raccontare gli effetti della disgrazia, che non si limitano al dolore della perdita del famigliare ma si protraggono nel tempo come scorie impossibili da smaltire. L’intervista non avrà luogo perché David, dopo il primo scambio di battute, si rende conto di quanto sia vacuo e tutto sommato inutile esibire i propri sentimenti e darli in pasto all’opinione pubblica morbosa e in cerca di emozioni forti a poco prezzo.
In questa scena di “Quel giorno d’ estate” di Michael Hers c’è lo stile e l’intento del film.
Una ricostruzione psicologica e sensibile degli effetti latenti, perduranti e, obtorto collo, maieutici di chi subisce una perdita in modo violento. Questo senso dello spiazzamento esistenziale, oltre al sottile filo di dolore che avvolge i parenti delle vittime, sono gli esiti postumi e devastanti di un atto terroristico. Il film li descrive con molta delicatezza (forse addirittura troppa), seguendo quella grande scuola del realismo borghese cinematografico francese degli anni ’80 il cui maestro indiscusso era Rhomer. Piccole pennellate, dialoghi privi di enfasi, montaggio essenziale senza effetti per descrivere lo strano rapporto che ricrea tra David e la figlia della sorella, improvvisamente rimasta orfana.
Un piccolo appunto finale: la musica troppo presente e oltremodo stucchevole.
Titolo italiano | Quel giorno d'estate |
Titolo originale | Amanda |
Regia | Mikhael Hers |
Sceneggiatura | Maud Ameline, Mikhael Hers |
Montaggio | Marion Monnier |
Costumi | Caroline Spieth |
Musica | Anton Sanko |
Cast | Vincent Lacoste, Isaure Multrier, Stacy Martin, Ophélia Kolb, Marianne Basler, Jonathan Cohen, Greta Scacchi, Claire Tran, Nabiha Akkari, CJ Parson |
Produzione | Nord-Ouest Productions, Arte France Cinéma, Pyramide Films |
Anno | 2018 |
Nazione | Francia |
Genere | Drammatico |
Durata | 106' |
Distribuzione | Officine Ubu |
Uscita | 30 Maggio 2019 |
Nessun commento