Afghanistan. Un soldato francese, sopravvissuto ad un’imboscata talebana in cui hanno perso la vita tutti i suoi commilitoni, posa il proprio piede sopra una mina antiuomo. Se toglie il piede, muore! Se il peso che ha innescato la mina varia, muore! Se non trova un aiuto in poco tempo, con il caldo del deserto asfissiante e nemici che si aggirano nelle vicinanze, muore! I giorni passano, le forze diminuiscono pian piano. La situazione si fa disperata minuto dopo minuto. Un detto dice che nel deserto il caso non esiste… Sbagliato!
Girato nel 2013 ed uscito con un discreto successo in Francia nel 2014, esce solo ora in Italia distrizbuito da Istituto Luce-Cinecittà il lungometraggio di debutto del pluripremiato regista di videoclip Yannick Saillet (Celine Dion, Marc Almond, Noah).
“Un thriller ‘da camera’, – lo definisce il regista – un action movie in solitaria. E un’immagine, quella di un uomo solo nel deserto stretto in una morsa di insicurezza e fragilità, in un tempo di guerra silenzioso. Una polveriera sospesa tra un’esplosione e la salvezza.”
Idea geniale che tanto sarebbe piaciuta ad Alfred Hitchcock per esempio, un gioco fine a se stesso ma che avrebbe permesso al Maestro Inglese di lavorare ed affinare i meccanismi della suspense, che stà alal base di tutto il suo cinema. peccato che invece nelle mani dell’ambizioso debuttante, il tutto si riduca ad un giochetto fine a se stesso, con un colpo di scena finale (che non sveleremo) che ricorda (aridaje) i telefilm della serie Alfred Hitchcock presents.
I 76 minuti di durata rendono il giochetto italo-francese sostenibile, sepur non aiutato da un doppiaggio italiano discutibile ed una regia troppo attenta alla perfezione dei movimenti di macchina, ad una fotografia laccata sin troppo incantata dai paesaggi mozzafiato in cui il tutto è calato, piuttosto che concentrarsi sulla drammaturgia della narrazione o sull’inventarsi sviluppi interessanti del McGuffin iniziale.
Manca totale empatia con i personaggi e gli eventi che ci scorrono sotto gli occhi, sicchè il film risulta freddo ed asettico. Per un film che dovrebbe giocare sulla suspense, una tragedia vera.
Titolo italiano | Passo falso |
Titolo originale | Piégé |
Regia | Yannick Saillet |
Sceneggiatura | Yannick Saillet, Jeremie Galan, Vincent Crouzet, patrick Gimenez |
Fotografia | Raymond Dumas |
Montaggio | Eric Jacquemin |
Scenografia | Riccardo Russo |
Costumi | Susanna Ferrando |
Musica | Thierry Blanchard, Moise Albert |
Cast | Pascal Elbè, Laurent Lucas, Caroline Bal, Arnaud Henriet, Othmane Younouss, Jeremie Galan, Rabii Ben Jhaile Tadlaoui, Patrick Gimenez |
Produzione | Myra Film, Babe Films |
Anno | 2014 |
Nazione | Francia, Italia |
Genere | Thriller |
Durata | 76' |
Distribuzione | Istituto Luce-Cinecittà |
Uscita | 23 Giugno 2016 |
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