Le Grand Partage, tradotto in italiano con l’accattivante e ricco di puntini di sospensione Benvenuti … Ma non troppo (ironia, ndr.), nella classifica dei film redatta nel periodo tra il 5 e l’8 maggio naviga tristemente al 15esimo posto, con 40000 biglietti venduti nel week end e 150000 in totale.
Divertente, scacciapensieri, arguto, caustico, in qualche maniera consolante, diretto con scioltezza e ritmo dalla regista Alexandra Lèclere e interpretato con grazia e finezza da un bel manipolo di attori francesi (Valerie Bonneton nei panni della comunista di nome e lepenista di fatto è irresistibile), è forse il tipo di commedia che nel nostro Paese nessuno vuole vedere più. Meglio “Capitan America” (primo in classifica con 4.738.154 e 5.771.529 in totale), una serie in tv, la partita, una birra, un po’ di droga con gli amici. In sala c’erano una trentina di persone tra i 45 e i 70 anni. Giovani, non pervenuti.
La conclusione, senza giudizio, che si può trarre da una tale dèbacle, è che da noi per ridere la commedia quella intelligente, scoppiettante che diverte e magari fa anche riflettere, non va più. Chi ride oggi al cinema vuole insulti ai politici, allusioni sessuali, scorregge e personaggi della tv.
Tutto il resto, è roba per vecchi.
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