Prendete “perfetti sconosciuti”, affidatelo al The King of Ponte Milvio, fate parlare una classe di diciottenni come fossero quattordicenni, aggiungete un pizzico di reality canoro (Elodie di Amici e Margherita Principi di X-Factor). Risultato: Non c’è campo.
Benvenuti nel fantasmagorico mondo mocciano, dove nonostante gli anni che passano, tutto sembra rimasto invariato (come in Beautiful dopo la 2157esima puntata): dalla recitazione accademica dei giovani protagonisti alla regia da prima serata televisiva su Raiuno.
La nuova fatica di The King of Ponte Milvio, nasce da una sceneggiatura scritta nel 2013 su spunto di un articolo in cui si raccontava di un piccolo paese del Molise in cui i cellulari di qualsiasi gestore mobile telefonico non prendevano segnale, rimanendo immarcescibilmente muti. Soggetta a revisione con l’intervento dello stesso King, tra cui lo spostamento dell’azione dal Molise alla Puglia (dove esiste una Film Commission molto attiva e propositiva) nel paese di Scorrano (anche qui pare non raggiunto da alcun segnale telefonico mobile), viene oggi prodotta dalla Fabula Pictures di Marco e Nicola De Angelis, “figli d’arte” di quel Guido autore di successi musicali come Sandokan, Furia, Orzowei nonchè della mitica Dune Buggy di “Altrimenti ci arrabbiamo“.
Quasi a sorpresa, trattandosi di un film di The King, le sequenze che coinvolgono gli attori (definiti in conferenza stampa “senior”) risulta molto più convincente di quelle con protagonisti i 18 “teen” che alle prese con il mutismo dei loro cellulari, si ritroveranno ad affrontare i piccoli problemi del vivere quotidiano (l’amore ma non solo) senza alcune mediazione “virtuale” o “social”, per riscoprire l’importanza della comunicazione diretta, face-to-face.
Al di là dell’argomento, The King mette in scena per l’ennesima volta il medesimo mondo giovanilistico di sempre, quello dei vari Babi, Step, Pollo, Pallina, Siciliano nonostante siano passati più di 10 anni ed i nomi si siano fatti più accettabili. Eppure il film non parte malaccio con la sequenza in cui la famiglia della professoressa Basile (Vanessa Incontrada) organizza il menù della cena via chat, nonostante si trovino in tre ambienti diversi del medesimo appartamento.
Il quadro che viene dipinto dei giovani d’oggi abbonda di qualunquismo, con tematiche (quali la diversità sessuale) buttate lì un po’ a caso tanto per dare spessore alla storia, in maniera grossolana, scialba e dozzinale. Eppure, nonostante una livello base di scrittura che prevede diverse sfumature di semplificazioni e banalizzazioni ed una recitazione approssimativa da parte del giovane cast, vuoi vedere che alla fine ha proprio ragione lui, The King of Ponte Milvio, alias Federico Moccia?
Titolo italiano | Non c'è campo |
Regia | Federico Moccia |
Sceneggiatura | Chiara Bertini, Francesca Cucci, Federico Moccia |
Fotografia | Daniele Poli |
Montaggio | Carlo Balestrieri |
Scenografia | Francesco Nitti |
Costumi | Veronica Lopez |
Musica | Francesco Cerasi |
Cast | Vanessa Incontrada, Gian Marco Tognazzi, Corrado Fortuna, Claudia Potenza, Neva Leoni, Beatrice Arnera, Mirko Trovato, Eleonora Gaggero, Cateria Biasiol, Leonardo Pazzagli, Federico Cesari, Marzia Ubaldi, Serena Iansiti, Michele De Virgilio |
Produzione | Fabula Pictures |
Anno | 2017 |
Nazione | Italia |
Genere | Commedia |
Durata | 90' |
Distribuzione | Koch Media |
Uscita | 01 Novembre 2017 |
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