Alicia Christian Foster in arte Jodie la conosciamo bene. La bambina prodigio, inizializzata al cinema come volto della tv e di film per la famiglia, dopo ben quaranta film è alla sua quarta esperienza come regista. Mel Gibson vanta più o meno lo stesso repertorio, anche lui ha quattro regie proprie ed entrambi sono vincitori di due premi Oscar. Insomma sembrano fatti l’uno per l’altro e con Mr Beaver consolidano bravura e sintonia.
Walter e Meredith hanno due figli, lei è un ingegnere mentre lui è a capo di una azienda di giocattoli molto fruttuosa. L’ introduzione alle vicende familiari inizia quando già Walter è in mano al torpore assoluto. La sua depressione gli fa perdere di vista figli, moglie e lavoro, fino al totale mutismo. Tutto ciò a cui pensa è di riuscire almeno una volta a suicidarsi. Proverà ad impiccarsi, proverà a saltare dalla finestra, fino a quando sarà steso a terra da un televisore, ubriaco fradicio. Ma qualcosa, o come lo stesso Walter correggerebbe, “qualcuno” gli cambierà la vita.
In quasi tutte le commedie americane ci si aspetterebbe una donna o un evento decisivo perché si dia sviluppo e termine al racconto. Ma questo è un film drammatico dalla trovata ingegnosa.
Nel cassonetto dei rifiuti Walter incontra Beaver, un giocattolo a forma di castoro da infilare nella mano un po’ come faceva Jose Luis Moreno nel 1985 con il suo corvo Rockefeller, o come oggi fa Jeff Dunham con Achmed il terrorista morto. Ma Beaver ha un ruolo diverso da quello che ci si immagina. A metà tra un amico immaginario ed uno sdoppiamento della personalità il pupazzo parlerà al posto di Walter il quale, nonostante sembri guarito da quando lo indossa, è in realtà ancora molto depresso, tanto da non poterlo mai levare.
Verranno così portate avanti le vicende di una famiglia che passa con Beaver da quattro a cinque membri. La cura alla depressione sarà intenerita dal piccolo Henry che instaura un bel rapporto con il castoro e romanticizzata dall’adolescente Potter in fase di innamoramento di una sua coetanea.
Papà Walter parla ormai solo attraverso il pupazzo, bacia la moglie porgendole Beaver invece della sua bocca, fino a costringerla a rapporti sessuali “a tre”.
Perciò, messo nuovamente alle strette dalla famiglia e costretto a restar solo, inizia un confronto tra Walter e Walter-Beaver.
Se all’inizio quella del castoro sembrerà una simpatica trovata che farà credere di essere davanti ad un Walter in via di guarigione e ad un Gibson estremamente divertente, l’attore con la sua straordinaria recitazione doppia e simultanea, via via assegnerà a Beaver una personalità sempre più distinta e quando il rapporto tra loro subirà una rottura, il castoro non permetterà più a Walter di sbarazzarsi di lui. Beaver sarà spaventosamente reale.
Tra il riso ed il pianto sentiremo i sentimenti di Walter vivi a tal punto che chi pensa di non aver mai conosciuto la depressione potrebbe ricredersi.
Così brava ed intenta la regista Foster che il suo personaggio ne subisce le conseguenze; mai essenziale, mai troppo determinante mentre molto più toccante è il ruolo del figlio maggiore. Tra amore e solitudine, tra dramma e buonumore, lontano.
Titolo originale | The Beaver |
Regia | Jodie Foster |
Sceneggiatura | Kyle Killen |
Fotografia | Hagen Bogdanski |
Montaggio | Lynzee Klingman |
Scenografia | Mark Friedberg |
Costumi | Susan Lyall |
Musica | Marcelo Zarvos |
Cast | Mel Gibson, Jodie Foster, Anton Yelchin, Cherry Jones, Jennifer Lawrence, Riley Tohomas Stewart |
Produzione | Summit Entertainment, Participant Media, Imagenation Abu Dhabi FZ, Anonymous Content Imagenation Abu Dhabi FZ, Participant Media |
Anno | 2011 |
Nazione | USA |
Genere | Drammatico |
Durata | 91' |
Distribuzione | Medusa Film |
Nessun commento