Guardi il trailer e hai già capito come finirà il film.
E allora perché guardarlo? Perché gli ingredienti sono quelli giusti e il risultato sarà assolutamente in linea con le aspettative.
Siamo lontani dal piatto dello chef stellato, che sorprende e meraviglia con trionfi di sapori nuovi e inaspettati; siamo piuttosto nella confortevole e conosciuta cucina domenicale della nonna, che non stupisce ma conferma, regalando certezze più che novità.
Questo è Money Monster – L’altra faccia del denaro, l’ultimo lavoro da regista di Jodie Foster, presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes 2016. Non nutre nessuna velleità da film d’autore, non presenta scottanti riflessioni ma è dotato degli ingredienti giusti per renderlo un sicuro successo di pubblico e botteghino, “un thriller per il grande pubblico con un passo svelto e tutto quello che serve per una grande distribuzione” come ammette la stessa regista.
E infatti i protagonisti sono due star che non deludono mai, fosse anche solo per la loro insindacabile bellezza, come George Clooney e Julia Roberts. Lui è Lee Gates, presentatore da strapazzo di una trasmissione americana in cui la finanza è goffamente intrecciata con i siparietti da varietà; lei è Patty Fenn, la sua produttrice, la voce nel suo auricolare, la regola da infrangere. L’equilibrio iniziale si rompe quando Kyle Budwell (interpretato da Jack O’Connel), stanco di arrancare nella vita e urlando vendetta con una pistola in mano, irromperà nel bel mezzo di una diretta prendendo in ostaggio il presentatore, pretendendo di dare un volto all’errore di sistema (glitch) che l’ha ridotto sul lastrico dopo aver seguito il rassicurante consiglio dell’imbonitore televisivo. Ecco che a questo punto la vocina irriverente di Patty diventerà per Lee il deus-ex-machina, la guida, il faro, l’unica speranza di sopravvivenza e di cambiamento.
C’è il banditore urlante che vende azioni come venderebbe pentole e orologi, c’è la spettacolarizzazione delle frustrazioni personali attraverso la tivù, c’è una massa amorfa di spettatori protetti da uno schermo che fatica a scendere in campo in un ruolo più complesso di quello del figurante, c’è lo sciacallaggio della finanza che nasconde banali verità dietro algoritmi e parole incomprensibili.
Ci sarebbe potuta essere un’indagine psicologica sui personaggi, una riflessione approfondita sul ruolo che gioca l’informazione nella nostra società, e finanche un’analisi dei rapporti interpersonali che nascono e si cementano in una situazione in cui la vita e la morte dipendono da uno sguardo, un gesto, una parola di meno o di troppo. Invece non c’è nulla di tutto ciò.
Accontentiamoci allora di un film formalmente corretto e senza sbavature, che può contare su un montaggio incalzante e qualche battuta divertente. Perdoniamo l’assenza di novità e il finale tanto prevedibile quanto scontato, godiamoci la bellezza degli attori protagonisti proprio come ci gusteremmo anche una volta quel piatto già provato, quel sapore sempre uguale a se stesso, eppure così maledettamente gustoso.
Una via di mezzo tra la commedia e il thriller, per una perfetta serata casalinga.
Titolo originale | Money Monster |
Regia | Jodie Foster |
Sceneggiatura | Alan DiFiore, Jim Kouf, Jamie Linden |
Fotografia | Matthew Libatique |
Montaggio | Matt Chesse |
Scenografia | Kevin Thompson |
Costumi | Susan Lyall |
Musica | Dominic Lewis |
Cast | Julia Roberts, George Clooney, Jack O'Connell, Caitriona Balfe, Dominic West, Giancarlo Esposito, Emily Meade, Olivia Luccardi |
Produzione | Allegiance Theater, Smokehouse Pictures, Sony Pictures Entertainment, TriStar Pictures, Village Roadshow Pictures |
Anno | 2016 |
Nazione | USA |
Genere | Thriller |
Durata | 95' |
Distribuzione | Warner Bros. |
Uscita | 12 Maggio 2016 |
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