Magic Mike

Aitanti e prestanti stripper men si esibiscono in spogliarelli mozzafiato facendo andare in visibilio folle di donne urlanti. Lo spettacolo è very hot ma molto corretto, sexy ma in fondo inoffensivo.

Mike è un trentenne che si arrangia a fare vari lavoretti e sogna di mettersi in proprio realizzando mobili personalizzati. Per il momento però sembra che il modo più redditizio per ottenere soldi sia quello di spogliarsi: ogni sera, sulla scena, in un club in Florida, si esibisce Magic Mike che ha dalla sua anche uno strepitoso talento come ballerino. Quando prende sotto la sua ala un giovanissimo diciannovenne e gli insegna tutti i trucchi del mestiere, l’arte del ballo, del rimorchio e dei soldi facili, comincerà la sua risalita.

La storia è chiaramente ispirata alla vita di Channing Tatum che a 19 anni ha iniziato ad essere uno stripper dancer e che ha co-prodotto il film, ma è il pretesto per Steven Sodebergh di dimostrare la sua sapiente tecnica estetica curando anche montaggio e fotografia, un’abilità su tutte l’utilizzo del colore con svariati filtri, figura stilisticamente ricorrente in Traffic, L’inglese ed altri. Il film ci lascia con un’impressione di frivolezza e disinvoltura, per aver sondato la fine della spensieratezza di un’esistenza, confrontando le ambivalenze di un paese strapazzato tra puritanesimo ed edonismo.

Negli USA Magic Mike ha sufficientemente ‘illuso’ il pubblico da diventare un successo inatteso dell’estate di quest’anno. Curiosità: i numeri di ballo sono stati realizzati da Alison Faulk, coreografa di alcuni tour mondiali di Britney Spears e Madonna.