Ora anche l’Italia ha il suo super eroe, il suo nome è Enzo Ceccotti e vive nella borgata romana di Tor Bella Monaca.
Da sempre, Enzo era stato un delinquente qualunque, privo di qualsiasi indole criminale, confinato ai margini della periferia, completamente sfiduciato dal mondo, un uomo solitario, introverso ed “appesantito” dall’apatia, con la passione per il budino ed i film porno.
Un giorno però, mentre fuggiva da un inseguimento della polizia, Enzo entra accidentalmente in contatto con una sostanza radioattiva ed improvvisamente la sua vita prende una svolta decisamente inattesa.
La mattina seguente infatti si risveglia dotato di una forza ed una resistenza fisica soprannaturale, un reale dono per la sua carriera da delinquente. Poteri che mette subito alla prova salvando la vita alla vicina di casa sconfiggendo ed attaccando la banda del cattivo ed eccentrico Zingaro.
Alessia, la vicina di casa di Enzo, è una ragazza “particolare”, per niente normale, vive la sua vita come uno dei personaggi del famoso cartone animato giapponese degli anni 80 “Jeeg Robot d’Acciaio” e come tale aspetta che il suo eroe arrivi a salvare l’umanità, ed a quanto pare, l’attesa è finita perché Jeeg è arrivato.
L’immagine femminile di Alessia è fondamentale, rompe la corazza di Enzo che inizia ad aprirsi sia come essere umano che come super eroe aiutando gli altri, mentre Lo Zingaro vuole convincerlo ad unirsi alla sua banda.
“Lo chiamavano Jeeg Robot” è un film sorpresa che non delude nessuno e del tutto nuovo per il cinema italiano. Girato come un classico film d’azione di super eroi sia nella struttura e che nelle finalità, non ha pretese ed è ben sviluppato in una realtà del tutto italiana, muovendosi tra Tor Bella Monaca e lo Stadio Olimpico, trasferendo la mitologia dell’uomo invincibile in un personaggio eroico fantastico ma umano, pieno di fragilità e contraddizioni che lo rende un super eroe molto diverso da quello a cui siamo sempre stati abituati.
I personaggi principali, Enzo (Claudio Santamaria), Alessia (Ilenia Pastorelli) ed il cattivo Zingaro (Luca Marinelli)
sono dei personaggi ben strutturati ed altrettanto sviluppati. Ognuno è un personaggio reale e umano, con le proprie paure e debolezze. Luca Marinelli, con l’interpretazione dello Zingaro, da ennesima prova di ecletticismo, trasformandosi in un cattivo senza scrupoli con il grande sogno della “ribalda” desideroso di fama e successo. La sua ambizione e la sua voglia di apparire è descritta in ogni particolare con ironia e crudeltà.
Il risultato è un film ottimo ed originale, in cui non si vuole raccontare un fumetto, ma il genere è lo strumento per raccontare una storia.
Regia | Gabriele Mainetti |
Sceneggiatura | Nicola Guaglianone, Menotti |
Fotografia | Michele D'Attanasio |
Montaggio | Andrea Maguolo |
Scenografia | Massimiliano Sturiale |
Costumi | Mary Montalto |
Musica | Gabriele Mainetti, Michele Braga |
Cast | Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei, Francesco Formichetti, Daniele Trombetti, Antonia Truppo, Gianluca Di Gennaro, Salvatore Esposito |
Produzione | Goon Films, Rai Cinema |
Anno | 2015 |
Nazione | Italia |
Genere | Azione |
Durata | 118' |
Distribuzione | Lucky Red |
Uscita | 25 Febbraio 2016 |
Nessun commento