Ora lo vedi. CLICK. Ora non lo vedi più.
Ora lo vedi. CLICK. Ora non lo vedi più.
Ora è proprio di fronte a te.
Sempre più vicino.
Sempre più minaccioso.
Le sue lunghe dite si allungano verso di te.
Senti il suo respiro accarezzarti il viso.
Ora lo vedi. CLICK. Ora non lo vedi più.
Ora lo vedi. CLICK. Ora non lo vedi più.
Non spegnete quella luce! Quando Rebecca cambia casa, è convinta di essersi lasciata alle spalle le paure di un’infanzia infelice minata dall’abbandono del padre, dall’instabilità mentale della madre e di una misteriosa presenza che appariva allo spegnersi delle luci.
Ora il medesimo incubo pare tormentare il fratellastro Martin, che si rivolgerà a lei per sopravvivere all’jncombente minaccia.
Il buio è una delle paure ataviche dell’uomo, intorno al quale si è costruita una ricchissima letteratura sia in ambito letteraio che cinematografico. Il luogo del mistero, del tutto-è-possibile o meglio nulla-è-impossibile, in cui si celano gli orrori più o meno profondi, in cui coltivare il lato oscuro di psicologie umane e sub-umane. Su questo il giovane regista svedese David F. Sanberg girò un cortometraggio, trasformato ora dal produttore James Wan (Saw, The Conjuring 1 e 2, Annabelle, Insidious 1 e 2) in un lungometraggio dai risultati altalenanti.
Brevità Gran Pregio. Se un progetto nasce corto, un motivo ci sarà. Potrebbe essere di natura economica, ma non sempre. Talvolta è estetica. Ci sono idee narrative geniali ma di breve respiro, che nell’arco di una decina di minuti possano strutturarsi, svillupparsi e risultare credibili e convincenti. E’ il caso di questo Lights Out, un film con un’anima divisa in due: gli eventi che si susseguono sono abbastanza prevedibili e seguono le linee guida del genere, senza il coraggio di fuoriuscire dal seminato. Di converso i momenti di tensione sono ben costruiti, grazie ad un uso del sonoro furbetto ma non troppo, una regia incollata ai protagonisti, un uso della soggettiva interna che permette allo spettatore di calarsi in prima persona negli eventi, creando quella giusta empatia atta a trasmettere le emozioni che ci si aspetta.
Promette tanto quanto mantiene: il giusto. It Follows è su un’altro livello, ma come secondo spettacolo, è un prodotto più che dignitoso.
Titolo originale | Lights Out |
Regia | David F. Sandberg |
Sceneggiatura | Eric Heisserer |
Fotografia | Marc Spicer |
Montaggio | Kirk Morri |
Scenografia | Jennifer Spence |
Musica | Benjamin Wallfisch |
Cast | Maria Bello, Teresa Palmer, Gabriel Bateman, Billy Burke, Alexander Dipersia |
Produzione | Grey Matter, Atomic Monster |
Anno | 2016 |
Nazione | USA |
Genere | Horror |
Durata | 80' |
Distribuzione | Warner Bros. Pictures |
Uscita | 04 Agosto 2016 |
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