Il giornalista arriva nella sperduta cittadina di provincia lucana dove è stato mandato a lavorare per punizione, entra in redazione ma il collega che lo dovrebbe ricevere dorme con la testa sulla scrivania, e non si accorge di lui.
Il giornalista ha ambizioni letterarie, ma all’ennesimo rifiuto della casa editrice si siede davanti al camino e brucia le pagine del manoscritto una ad una. Sono due immagini che servono a spiegare “L’eroe” il film, se cosi si può definire, di Cristiano Anania.
Cliché stantii senza alcuna drammaturgia con cui si vogliono descrivere contesti o stati d’animo. L’ effetto è quello dell’imbarazzo o della comicità involontaria. Effetti che si susseguono in questa storia strampalata senza né capo né coda, in cui si vorrebbe descrivere la deriva di un giornalismo e più in generale di un potere mediatico, che per questioni di ascolto è disposto a distorcere la realtà.
Attori sconcertati e sconcertanti, il luogo comune come forma espressiva, il nulla cosmico come regia, portano a porsi, a chi ha la ventura di vedere il film, una domanda: “Perché? Perché fare del male? Perché farsi del male?”.
Titolo italiano | L’eroe |
Titolo originale | id. |
Regia | Cristiano Anania |
Sceneggiatura | Cristiano Anania |
Fotografia | Leone Orfeo |
Montaggio | Nicola Nicoletti |
Scenografia | Paolo Innocenzi |
Costumi | Camilla Giuliani |
Musica | Riccardo Bertini |
Cast | Salvatore Esposito, Marta Gastini, Vincenzo Nemolato, Enrica Guidi, Cristina Donadio |
Produzione | Mescalito Film, Minerva Pictures |
Anno | 2019 |
Nazione | Italia |
Genere | Drammatico |
Durata | 81' |
Distribuzione | Mescalito Film |
Uscita | 21 Marzo 2019 |
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