Nei favolosi anni ‘60, Londra era in assoluto la capitale delle nuove tendenze. Carnaby Street ospitava una girandola di colori e di celebrità, i Beatles incidevano brani storici ad Abbey Road, e la città pullulava di studi di moda, musica, cinema e fotografia. Tuttavia, quest’epoca aveva anche un lato oscuro ed i Kray ne furono i rappresentanti nel loro campo, così come i Rolling Stones lo furono nel campo musicale.
La leggenda del titolo è relativa quindi alla storia dei Gemelli Kray che nella Swinging London degli anni ’60 conquistarono la città a suon di violenza, follia, cinismo e pazzia. Legend è la storia di Reggie (Tom Hardy) e Ronnie (Hardy Tom) fratelli gemelli ma opposti di carattere. Il primo cinico, razionale, freddo e calcolatore. Alla sua ascesa da gangster corrispose la lenta decadenza del matrimonio con la giovane moglie Frances, che tentò in ogni modo di deviare il destino del marito dall’ineluttabilità che lo aveva prematuramente segnato. Ma come già visto in Scarface prima e Carlito’s Way poi, la vita di una donna accanto ad un gangster non è facile e l’happy ending un impossibile finale. Ronnie è invece il fratello passionale, instabile, violento ed istintivo. E’ l’elemento chimico che fa esplodere ogni situazione; è il granello di sabbia che manda in tilt ogni meccanismo apparentemente perfetto. Reggie e Ronnie sono Dottor Jeckill e Mr Hyde, non prigionieri nello stesso corpo, ma in due corpi uguali, simbiotici ma diversi.
Il film racconta l’ascesa e la successiva caduta della famiglia Kray nell’universo delinquenziale londinese, dove il confine tra rappresentanti della legge e fuorilegge non è mai così pienamente definito, dove i toni grigi prevalgono sulla divisione dicotomica e semplicistica tra nero e bianco, bene e male. La loro storia è assai poco nota e per lo più frutto sopratutto di pettegolezzi ed esclusive sui giornali scandalistici. “La prima volta che ho sentito una storia sui Kray”, ricorda il regista, “era una bugia. Ed è stato il modo più giusto per conoscerli”. Il regista e sceneggiatore Brian Helgeland, premio Oscar per lo script di L.A. Confidential, ha cercato quindi di asciugare il contorno intorno alla leggenda per portare in primo piano la storia con la S maiuscola:“Fra le prime immagini relative ai Kray che mi sia capitato di vedere, c’era una fotografia del carro funebre di Reggie Kray; una composizione di garofani bianchi formava la parola LEGEND. Dopo tutto quello che avevo letto e sentito su di loro, il nome mi sembrava appropriato e così ho trovato il titolo del film. La storia è scritta dai vincitori e i Kray non saranno mai considerati tali. Sono un mito, confinati ai tabloid, demonizzati e fonte di imbarazzo nazionale.”
Lo sviluppo drammaturgico della pellicola non è originalissima; i punti cardinali che costruiscono l’ascesa ed il declino della leggenda sono ampiamente prevedibili e privi di alcuna sorpresa. La meraviglia risiede nell’interpretazione del protagonista Tom Hardy, che dona fattezze, espressioni e fisicità ai due fratelli gemelli dal cui incontro/scontro nasce ogni snodo narrativo della pellicola. Da consigliare, se possibile, la versione originale, per ammirare un Tom Hardy che dopo Locke dona ai suoi ammiratori l’ennesima performance ‘monstre’.
Titolo originale | id. |
Regia | Brian Helgeland |
Sceneggiatura | Brian Helgeland |
Fotografia | Dick Pope |
Montaggio | Peter McNulty |
Scenografia | Tom Conroy |
Costumi | Caroline Harris |
Musica | Carter Burwell |
Cast | Tom Hardy, Emily Browning, David Thewlis, Christopher Eccleston, Chazz Palminteri, Taron Egerton |
Produzione | Working Title |
Anno | 2015 |
Nazione | UK |
Genere | Drammatico |
Durata | 131' |
Distribuzione | 01 Distribution |
Uscita | 03 Marzo 2016 |
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