Il Paraguay è uno dei più sconsolati paesi dell’America Latina. Dopo anni di dittatura, un’apertura democratica è stata violentemente chiusa col golpe del 2012. È un paese socialmente cristallizzato, chiuso in se stesso, conosciuto nel mondo solo perché qualche la volta la sua nazionale partecipa ai mondiali…
Questa breve premessa serve a introdurre “Le Ereditiere” di Marcelo Martinassi, un classico film a chiave, in cui il significato della storia narrata può cambiare a seconda del codice semantico con cui lo si vuole decifrare.
Asuncion: due agiate signore, Chela e Chiquita, conviventi da più di trent’anni subiscono gli effetti della crisi finanziaria che investe il Paese. Costrette a vendere i loro oggetti più cari e a inventarsi un lavoro per andare avanti, scoprono che esiste un mondo palpitante al di fuori della loro casa.
Il racconto di questo giovane regista paraguaiano, nonostante l’evidente povertà produttiva, è molto accurato e attraverso il gusto dei dettagli, le atmosfere polverose, le luci opache e soprattutto attraverso la straordinaria interpretazione di Ana Brun non a caso vincitrice dell’Orso d’Argento come migliore attrice al 68° festival di Berlino, riesce a dare vita e profondità alla storia di queste donne che, al tramonto della loro vita, si mettono in cerca di se stesse.
Film a chiave dicevamo, perché se spostiamo l’ottica dall’intimismo alla metafora politica, emerge evidentemente, come questa casa buia, triste, piena di oggetti inutili, rappresenti il Paraguay, così chiuso in se stesso, privo di slancio vitale, incapace di aprirsi al mondo, fossilizzato in un sistema che consente a malapena di sopravvivere, mai di stare bene; un regime mascherato che, attraverso la violenza e la manipolazione, non permette all’individuo di trovare la propria identità. Appena Chela trova la forza per uscire dal recinto, sente il profumo della vita e capisce quanti anni ha sprecato, quanti anni l’hanno costretta a perdere, chiusa in una gabbia sociale.
Un’opera intima e politica, che ricorda “Cria Cuervos” il film di Carlos Saura sul tramonto del franchismo. Da consigliare ai cinephiles più agguerriti e agli appassionati di geopolitica.
Titolo italiano | Le ereditiere |
Titolo originale | Las Herederas |
Regia | Marcelo Martinessi |
Sceneggiatura | Marcelo Martinessi |
Fotografia | Luis Armando Ateaga |
Montaggio | Fernando Epstein |
Scenografia | Carlo Spatuzza |
Costumi | Tania Simbròn |
Cast | Patricia Abente, Margarita Irun, Ana Ivanova Villagra, Ana Brun |
Produzione | La Babosa Cine |
Anno | 2017 |
Nazione | Paraguay |
Genere | Drammatico |
Durata | 97' |
Distribuzione | Lucky Red |
Uscita | 18 Ottobre 2018 |
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