Madrid, 1939. Tredici giovanissime ragazze – le rose del titolo – vengono fucilate dal regime franchista, accusate ingiustamente di aver ordito un complotto.
Il film segue le vicende delle giovani, in particolare di cinque di loro, le loro vita, le loro scelte politiche, fino all’arresto e le accompagna alla tragica esecuzione.
Il film risulta così diviso in due parti. La prima, più debole, sulla vita delle ragazze e le esperienze che le faranno finire in carcere; la seconda, decisamente più riuscita, vede contrapposta l’allegrai e la gioia di vivere delle protagonista, nonostante tutto, alla grigia e meccanica esistenza delle secondine. Il potere come mostro cupo, mortifero e irregimentante contrapposto all’energia e al riso di chi quel potere combatte.
Ma alla seconda parte bisogna arrivarci passando per quella lunga introduzione che è il primo tempo del film e che rimane sempre narrativamente sottotono sia a livello di messa in scena, sia di sceneggiatura. Problema che ha tanto cinema europeo quando privilegia i contenuti ma trascura la forma. Non è chiaro se sia una scelta voluta o meno – il timore che l’eccessiva estetizzazione nascondi l’etica – o una deriva delle scuole di regia europee, dove la maniera ha finito col diventare il solo modo di fare cinema. [davide luppi]
Titolo italiano | Le 13 rose |
Titolo originale | Las 13 rosas |
Regia | Emilio Martìnez-Làzaro |
Sceneggiatura | Barbara Di Girolamo, Ignacio Martìnez De Pison |
Fotografia | Josè Luis Alcaine |
Montaggio | Fernando Pardo |
Scenografia | Edou Hydallgo |
Costumi | Lena Mossum |
Musica | Roque Banos |
Cast | Pilar Lòpez De Ayala, Verònica Sànchez, Gabriella Pession, Marta Etura, Nadia De Santiago, Nadia De Santiago, Bàrbara Lennie, Alba Alonso, Carmen Cabrera, Enrico Lo Verso, Adriano Giannini |
Produzione | Enrique Cerezo, Roberto Di Girolamo, Pedro Costa |
Anno | 2009 |
Nazione | Italia, Spagna |
Genere | Drammatico |
Durata | 130' |
Distribuzione | FilmExport |
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