Ogni volta che ci troviamo davanti una pellicola riguardante le nefandezze compiute dai nazisti del Terzo Reich, ci si pone l’interrogativo se la “finzione” riesca a “ricreare” nel modo più appropriato quell’orrore e trasmetterlo allo spettatore.
Di pellicole ne sono state prodotte a quantitativi industriali, alcune riuscite rispetto ad altre, talune su eventi “noti” altre su “Giusti tra le nazioni” sconosciuti ai più. Non vi è nulla di irrappresentabile al cinema, ma la sua potenza emotiva ed evocatrice il più delle volte non è minimamente paragonabile ad una visita ad un qualunque museo sullo Shoah o campo di sterminio ancora oggi esistenti, in Italia come all’estero.
Questo cappello è necessario per introdurre il lettore alla visione della pellicola di Niki Caro, La Signora dello zoo di Varsavia. Il tema è importante e denso, vista la storia dei coniugi Zabinski, custodi e direttori dello Zoo di Varsavia ripetutamente bombardata e devastata dall’occupazione nazista del 1939. Questi, una volta distrutto lo zoo e salvato i pochi animali sopravvissuti, utilizzarono gabbie e gallerie sotterranee per mettere in salvo il più alto numero possibile di ebrei, costretti all’interno del ghetto della città.
Peccato che contrariamente all’argomento trattato, la sua realizzazione cinematografica risulti alla fine piuttosto sciatta e debole, avvincinandola più ad una soap opera piuttosto che ad una dramma capace di creare empatia con lo spettatore. Le vicende dei protagonisti si susseguono senza troppo colpo ferire, con una cadenza sin troppo “calcolata” nei tempi e modi da risultare fredda e distante. Il dramma familiare si avverte poco, la sofferenza degli ebrei polacchi ancor meno fatta eccezione per l’unica sequenza che colpisce quella dell’anziano professore che conscio del destino che l’attende, trasforma il viaggio in treno verso i campi di concentramento in una sorta di gioco per i suoi piccoli orfanelli (come ne La vita è bella di Benigni).
Ma è una goccia nel mare di una film fiume (127 minuti) che nonostante la storia vera narrata (e raccolta nell’omonimo libro di Diane Acherman, edito in Italia da Sperling & Kupfer) non riesce a scatenare quell’onda emotiva necessaria affinché la pellicola possa essere in alcun modo ricordabile.
Titolo originale | The Zookeeper's wife |
Regia | Niki Caro |
Sceneggiatura | Angela Workman |
Fotografia | Andrij Parekh |
Montaggio | David Coulson |
Scenografia | Suzie Davies |
Costumi | Sabine Daigeler |
Musica | Harry Gregson-Williams |
Cast | Jessica Chastain, Johan Heldenbergh, Daniel Bruhl, Timothy Radford, Efrat Dor, Iddo Goldberg, Shira Haas |
Produzione | Scion Films, Czech Anglo Productions, LD Entertainment, Rowe / Miller Productions |
Anno | 2017 |
Nazione | USA |
Genere | Drammatico |
Durata | 127' |
Distribuzione | M2 Pictures |
Uscita | 16 Novembre 2017 |
Nessun commento