Tratto dall’omonimo fluviale romanzo di Edoardo Albinati, La scuola cattolica ci porta a metà degli Anni Settanta, all’interno di un liceo privato cattolico romano, dove in una classe di soli alunni maschi, si sviluppano quei presupposti, nascono quelle dinamiche (vittime e carnefici), si gettano e coltivano i semi che porteranno poi due ex alunni di quella scuola a rendersi protagonisti di uno dei crimini più disgustosi, efferati e violenti che cambieranno anche il corso della giurisprudenza italiana: il massacro del Circeo. Dopo la condanna dei tre autori di quell’ignominia che causò la morte di Rosaria Lopez e rovinò per sempre la vita della sopravvissuta Donatella Colasanti, lo stupro, sino ad allora considerato delitto contro la morale, divenne delitto contro la persona.
Se il romanzo ha più uno spessore di racconto generazionale di un’epoca, un ritratto sociologico di un’Italia che raccoglieva ancora i frutti dell’onda lunga di espansione industriale che l’aveva caratterizzata nel decennio precedente, dove il massacro del Circeo rimane in secondo piano, il film ne fa invece il cuore centrale e pulsante, la sua stessa ragion d’essere.
Un film costruito attraverso tessere di un puzzle che messe insieme dovrebbero illustrare il contesto sociologico e psicologico all’interno del quale avvenne quel mostruoso delitto. Per farlo il regista Mondrini insieme ai suoi sceneggiatori Massimo Gaudioso e Luca Infascelli, sforbiciando il romanzo di quei momenti “apparentemente” morti o quotidiani che invece avevano una loro funzionalità narrativa, sceglie una serie di eventi “topici”, emotivamente forti e disturbanti, giustapponendoli secondo una consecutio temporale ad hoc che travalica la realtà dei fatti (il massacro del Circeo avvenne alcuni anni dopo la fine della scuola), per colpire lo spettatore dal punto di vista principalmente emotivo. Il risultato da questo punto di vista è centrato, perchè il film costruisce un’atmosfera disturbata, morbosa, allucinante che non può lasciare lo spettatore indifferente; a questo proposito il film vietato dalla censura ai minori di 18 anni, andrebbe invece fatto vedere e spiegato a tutti i cittadini maggiori di 14 anni.
Non ci convince invece la resa cinematografica del film, che risulta forzata e meccanica, con i diversi elementi diegetici ed extradiegetici che fanno fatica a trovare una convincente amalgama, generando un senso complessivo di incompiutezza e inverosimiglianza.
Titolo italiano | La scuola cattolica |
Regia | Stefano Mordini |
Sceneggiatura | Massimo Gaudioso, Luca Infascelli, Stefano Mordini |
Fotografia | Luigi Martinucci |
Montaggio | Massimo Fiocchi, Michelangelo Garrone |
Scenografia | Paolo Bonfini |
Costumi | Grazia Materia |
Cast | Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Emanuele Maria Di Stefano, Giulio Fochetti, Leonardo Ragazzini, Alessandro Cantalini, Andrea Lintozzi, Guido Quaglione, Federica Torchetti, Angelica Elli, Gianluca Guidi, Luca Vergoni, Corrado Invernizzi, Francesco Cavallo, Fabrizio Gifuni, Valentina Cervi, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca |
Produzione | Warner Bros. Entertainment Italia e Picomedia |
Anno | 2021 |
Nazione | Italia |
Genere | Drammatico |
Durata | 106' |
Distribuzione | Warner Bros. Italia |
Uscita | 07 Ottobre 2021 |
Nessun commento