In altri paesi la trasposizione delle graphic novel o più semplicemente dei fumetti al cinema è quanto di più accurato, spettacolare, fantasioso, ci possa essere. Senza parlare di Marvel o “Batman” negli Usa o “Asterix” in Francia, basta pensare tra gli altri a “Valzer con Bashir”, “Sin City” o “Persepolis”. Non parlo del risultato ma dell’impegno: molte idee, molte soluzioni artistiche, molto denaro.
Perché in Italia non è cosi? Perché “La profezia dell’Armadillo” il film tratto dall’opera di Zero Calcare diretto da Emanuele Scaringi ha quel sapore casalingo di cavolo bollito? Brutto, sporco, girato male, illuminato peggio, un po’ squallido, senza immaginazione, senza squilli, una produzione senza voglia e senza amore. L’emblema, sin troppo facile a dirlo, è l’armadillo, un imbarazzante pupazzo, un po’ omino Pirelli un po’ formichiere delle strip di B.C., che nel fumetto rappresenta la coscienza di zero, il suo alter ego profondo, quei personaggi immaginari nel solco del coniglio harvey che accompagnano la nostra esistenza e che qui risulta, dal primo fotogramma visivamente goffo, rozzo, scontato, privo della poetica dell’autore. Quella poetica che ritroviamo qua e là spruzzata in qualche frangente ma solo nel testo, mai nella rappresentazione così banale di questa storia di periferia alle porte di Roma.
Perché il produttore non ci ha creduto fino in fondo? Perché gli sceneggiatori non hanno avuto rispetto dell’autore si sono limitati a svolgere il compitino? Perché gli attori irritano con la loro recitazione intrisa di autocompiacimento (tranne Castellitto junior, veramente ispirato nella parte di uno stralunato Secco)? Perché regna sempre l’approssimazione?
Attendiamo risposte per un film in cui le uniche note brillanti sono i camei di Adriano Panatta e Vincent Candela. Surreale il primo, bravo il secondo.
Per il resto, un’occasione persa.
Titolo italiano | La profezia dell'armadillo |
Titolo originale | id. |
Regia | Emanuele Scaringi |
Sceneggiatura | Michele Rech, Oscar Glioti, Valerio Mastandrea, Johnny Palomba |
Fotografia | Gherardo Rossi |
Montaggio | Roberto Di Tanna |
Scenografia | Mauro Vanzati |
Costumi | Francesca Casciello |
Musica | Giorgio Ciampà, con un brano inedito di Nic Cester |
Cast | Simone Liberati, Valerio Aprea, Pietro Castellitto, Laura Morante, Claudia Pandolfi, Kasia Smutniak, Diana Del Bufalo, Samuele Biscossi, Vincent Candela |
Produzione | Fandango |
Anno | 2018 |
Nazione | Italia |
Genere | Commedia |
Durata | 99' |
Distribuzione | Fandango |
Uscita | 13 Settembre 2018 |
Nessun commento