Tolo Tolo” è un film che sta battendo tutti i record d’incasso. Un successo che serve a finanziare il malridotto cinema italiano e aumenta le percentuali di gente che ritorna nelle sale. Per questo è un controsenso parlarne male, o peggio fare una critica ragionata nella quale si sottolinei come la storia sia improponibile, la drammaturgia assente, la comicità latente, come il pubblico rimanga col viso tirato di chi vorrebbe ridere ma proprio non ci riesce, di quanto il cinismo sia annacquato e la presa di coscienza perbenista, di come il film proiettato in qualsiasi parte d’Europa non potrebbe essere capito perché non c’è nulla da capire, di come siano stereotipati i personaggi di contorno, dello sprofondo in cui è scivolato il cinema popolare italiano dai cinepanettoni in poi e di conseguenza quanto sia crollato il gusto dei nostri compatrioti, di come la sinistra prima scandalizzata dal video della canzone immigrati ora lo giudichi film importante e “educativo” che invece l’unica cosa buona del film è stato proprio quel video, quello sì ambiguo, contraddittorio, spiritoso, cattivo, nella linea della commedia all’italiana di Risi e Monicelli.

No non diremo tutto questo. Viva Il cinema nostrano, viva Zalone.