La fattoria dei nostri sogni

La locandina

C’era una volta in America un cane, di nome Todd, salvato dalla strada che abbaiava mente i padroni erano fuori di casa. Addestratori, comportamentalisti animali, pasticche, ogni tentativo risultava inutile. Il cane continuava ad abbaiare, rendendo impossibile la vita ai vicini a tal punto che l’intero nucleo famigliare veniva cacciato dal condominio. Che fare? È qui che John e Molly hanno avuto l’idea che ha cambiato loro la vita: costruire una fattoria dal nulla, dove il loro cane potesse vivere e scorrazzare liberamente. Un sogno realizzato in un lungo periodo pieno di entusiasmi, disillusioni, vittorie e sconfitte. È la storia della “La Fattoria dei nostri sogni” il primo film bucolico, biologico, bio dinamico, a impatto zero.

L’opera  si basa su un’intessitura di spezzoni del materiale filmato originale lungo i dieci anni che intercorrono dalla nascita alla definitiva realizzazione della fattoria, spezzata dal racconto degli avvenimenti in rigoroso ordine cronologico nel quale senza omettere nulla e riducendo al minimo il tasso zuccherino della narrazione, si assiste con passione e con sgomento all’esperimento di organizzare un sistema produttivo (la fattoria) rispettando il ciclo vitale della natura e degli uomini.

Un esperimento riuscito e naturalmente controverso, basato sul rispetto assoluto dell’ecosistema che, mondato dalla retorica ambientalista vuol dire riconoscere l’unico principio che regola la legge di natura: il più forte mangia il più debole. E lo si vede bene in questa fattoria, dove per raggiungere l’equilibrio, dal verme al pollo dal coyote alla marmotta, dalle chiocciole alle anatre, tutti devono mangiare tutti fino ad arrivare all’uomo che imbraccia il fucile e sancisce la sua centralità.

“La Fattoria dei nostri sogni” uscito quasi clandestino ha via via accumulato interesse e curiosità e attraverso il passa parola è un diventato un piccolo fenomeno di successo. Per la cronaca la fattoria oggi si chiama Apricot Lane si estende per 200 acri, raccoglie circa 850 animali e 75 varietà di coltivazioni biodinamiche. Todd, il cane, vero artefice di questo paradiso, è morto prima di vedere realizzato il suo sogno.