“Salva una vita e salverai il mondo.” Ricordate questa frase tratta dalla pellicola di Steven Spielberg riferita a Oskar Schindler l’industriale tedesco che protesse e salvò 1100 ebrei impiegandoli nella sua fabbrica di pignatte e marmitte?
75 furono invece le vite salvate durante la battaglia di Hacksaw Ridge – sanguinoso preludio della ben più nota battaglia di Okinawa che segnò uno dei punti più sanguinosi e violenti del Secondo Conflitto Mondiale e la cui perdita di numerose vite umane su entrambi i fronti fecero propendere i Generali Statunitensi ad abbandonare il piano di invasione anfibia del Giappone a favore dell’uso della Bomba Atomica – dal soldato Desmond Doss.
Ma ciò che rende la storia del soldato Desmond Doss “bigger than life” è il suo essere stato il primo obiettore di coscienza arruolatosi nell’esercito americano ed essersi contestualmente opposto all’uso delle armi durante l’addestramento e sopratutto la guerra. Servì il suo paese come medico sul campo di battaglia, cercando di ‘rimettere insieme pezzo dopo pezzo’ un mondo ‘impegnato a farsi a pezzi da solo’.
Difficile credere ad una storia come questa se non fosse documentata anche dalle testimonianze dei protagonisti che chiudono la pellicola diretta tra lacrime e sangue da Mel Gibson e candidata a 6 Premi Oscar tra cui Miglior Film, Regia ed Attore Protagonista.
Ed è sopratutto la messa in scena pensata da Gibson a colpire maggiormente, una regia che usa il bastone e la carota. Muscolare nelle incredibili scene di battaglia che getta non solo il protagonista ma lo stesso spettatore al centro degli eventi, tra schizzi di sangue e fango che invadono lo schermo, arti amputate, viscere esposte e tutto il repertorio che si possa immaginare e che il regista invece sceglie, come in Braveheart, di mostrare senza omissioni. Lieve in quelle dove riesce a ben dosare il pathos, l’emozione, l’empatia che un personaggio come Desmond Doss suscita prima in Dorothy Schutte, l’infermiera che conquistò con l’eccezionalità dei suoi valori e che divenne sua moglie, poi negli spettatori ed infine tra i commilitoni per cui il codardo Doss divenne da scheggia impazzita da espellere con ignominia dal corpo militare a punto di riferimento ed esempio di coraggio in battaglia.
Due anime, o un’anima divisa in due, che convivono con equilibrio e convincono pienamente all’interno di un film che senza voler essere pedagogico e pedante, pone domande importanti sull’essere “uomo” in questo mondo, retto nei comportamenti e nei valori in cui si crede e perseguirli con costanza e convinzione, senza voler per forza imporli a terzi. Un film che pone domande e lascia all’individuaità di ognuno di noi, le risposte.
Siamo quello che i nostri comportamenti, più che le parole, ci definiscono.
Titolo originale | Hacksaw Ridge |
Regia | Mel Gibson |
Sceneggiatura | Andrew Knight, Robert Schenkkan |
Fotografia | Simon Duggan |
Montaggio | John Gilbert |
Scenografia | Barry Robison |
Musica | Rupert Gregson-Williams |
Cast | Andrew Garfield, Vince Vaughn, Sam Worthington, Luke Bracey, Hugo Weaving, Ryan Corr, Teresa Palmer, Rachel Griffiths, Richard Roxburgh, Luke Pegler, Ben Mingay, Richard Pyros, Firass Dirani |
Produzione | Cross Creek Pictures, Demarest Media, Icon Productions, IM Global |
Anno | 2016 |
Nazione | USA |
Genere | Drammatico |
Durata | 139' |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Uscita | 02 Settembre 2017 |
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