«Sei Kristy! No, il mio nome è Justine».
Con questa frase si potrebbe persino concludere la recensione, ma non acceleriamo i tempi. La protagonista dell’horror “Kristy” – che di horror a conti fatti ha solo la colonna sonora – è Justine (interpretata da Haley Bennet, sosia di Dakota Johnson la star del ‘film’ più discusso dell’anno, “Cinquanta sfumature di grigio”). Justine è la classica ragazza modello: bel fidanzato, buoni voti, laboriosa… In poche parole noiosa. Per la Festa del Ringraziamento però non può raggiungere i parenti per mancanza di denaro, tanto meno seguire il fidanzato.
E nonostante l’amica “figlia di papà” si offra di pagarle il volo per tornare a casa, decide di restare nel campus universitario per il periodo delle vacanze a studiare. Possibile che un campus rimanga aperto per una sola ragazza? Chissà, eppure andiamo avanti con la visione. La giornata di Justine nel campus procede come in un video musicale anni Novanta: musica pop e sequenze ritmate dove la vediamo mentre si appresta a svolgere le sue attività preferite (nuotare, studiare, ballare nei corridoi, cercare di colpire una pallina da tennis con una mazza da baseball… Cose da tutti i giorni).
La sera del ringraziamento decide di andare in un market per comprare cose utili come liquirizia e bibite gasate ed è qui che incontra una ragazza che dovrebbe sembrare dark: cosa c’è di più dark delle labbra screpolate e dei denti sporchi? Fatto sta che la sconosciuta, il cui nome è Violet (interpretata da Ashley Greene, nota per la parte di Alice Cullen in “Twilight”), se la prende con Justine (che chiama Kristy) perché troppo gentile ed educata, al punto da decidere di seguirla fino al campus per farla fuori. Violet è infatti a capo di una setta che perseguita le ragazze modello, poiché le reputa seguaci di Cristo.
Sì, è esattamente quello che state pensando: il nome “Kristy” deriva da Cristo. Dopo inseguimenti e omicidi di vario tipo, dopo aver ribadito più volte di NON essere Kristy bensì Justine, la nostra beniamina da sola (ma solo dopo aver visto morire il fidanzato), si arma di fantasia e rabbia e sconfigge tutti e quattro i cattivi! È giusto specificare che la morte di Violet è degna di nota: Justine le dà fuoco. La ragazzina dolce, carina e gentile dà fuoco all’antagonista, unico momento significativo. Il film si conclude con una perla della nostra (confusa) protagonista: «Justine è morta, da oggi io sono Kristy». La pellicola diretta da Oliver Blackburn ci insegna che i buoni sono sempre i migliori e che i dark si lavano male.
Titolo originale | id. |
Regia | Oliver Blackburn |
Sceneggiatura | Anthony Jaswinski |
Fotografia | Crille Forsberg |
Montaggio | Jeff Betancourt |
Scenografia | Barry Robison |
Costumi | Abby O'Sullivan |
Musica | François Eudes |
Cast | Haley Bennett, Ashley Greene, Lucas Till, Chris Coy, Mike Seal, Lucius Falick, Erica Ash, James Ransone, Mathew St Patrick, Al Vicente |
Produzione | David Kirschner Productions, La Sienega Productions, Electric City Entertainment |
Anno | 2014 |
Nazione | Usa |
Genere | Horror |
Durata | 92' |
Distribuzione | Leone Group, The Space Movies |
Uscita | 30 Luglio 2015 |
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