Mettete una Spada al posto di un Anello; una Compagnia che sembrano gli allegri amici di una foresta inglese; un fratricidio con fantasmi che tornano dal passato; una torre nera con un fuoco perenne che arde sulla cima ed assomiglia ad un grande occhio; creature fantastiche ed animali in forte simbiosi con gli umani; un cattivo vestito di nero e dal volto bianco emaciato.
Miscelate questi elementi attraverso una regia leggera e piaciona asservita a effetti speciali che (sopratutto nella versione 3D) tendono ad essere un po’ troppo disturbanti; agitare il tutto con vigore attraverso un montaggio ossessivo ed una partitura musicale incalzante e altalenante tra sonorità celtiche e modernità tech. Il risultato finale è questo King Arthur: il Potere della Spada, la nuova fatica visionaria del regista inglese Guy Ritchie.
Più che una rigorosa ricostruzione storica delle gesta di quel che sarà Re Artù e i suoi Cavalieri della Tavola Rotonda, la storia costruita dal regista inglese è una liberissima visione personale (sulla stessa lunghezza d’onda dei due recenti Sherlock Holmes da lui diretti) che vede Artù crescere nei bassifondi malfamati della futura capitale britannica, allevato da una prostituta nel suo bordello, tra ladricini, ricatti e pizzi estorti con le buone ma sopratutto le cattive.
Da qui il percorso che porterà il futuro Re ad estrarre la Spada dalla Roccia, Excalibur, e intraprendere malvolentieri la battaglia per riprendersi il legittimo trono dall’infingardo Ziastro interpretato sullo schermo da un Jude Law monocorde e molto Darth Vader.
Da Il Signore degli Anelli passando per Shakespeare, il Trono di Spade fino a Star Wars, c’è tutto un universo che ondeggia tra il fumetto ed il pulp, con dialoghi e sequenze alla Lock & Stock con cui il regista si firma ed evidenzia il Ritchie’s Touch; un po’ come Hitchcock con le sue “silenziose apparizioni”.
Un patchwork assai poco coeso e fracassone, digeribile giusto per il ritmo narrativo ossessivo che non lascia spazio a pause o tempi morti, riempiendo continuamente lo schermo di orpelli visivi e sonori barocchi, ma che alla lunga finisce per stordire la visione lasciando in uno stato semi-comatoso che ci accompagna fino al termine dei 126 interminabili minuti di proiezione… e un probabilissimo seguito all’orizzonte!
Titolo originale | King Arthur: Legend Of The Sword |
Regia | Guy Ritchie |
Sceneggiatura | Joby Harold, Guy Ritchie, Lionel Wigram |
Fotografia | John Mathieson |
Montaggio | James Herbert |
Scenografia | Gemma Jackson |
Costumi | Annie Symons |
Musica | Daniel Pemberton |
Cast | Charlie Unnam, Astrid Bergès-Frisbey, Djimon Hounsou, Aidan Gillen, Jude Law, Eric Bana, Mikael Persbrandt, Annabelle Wallis, Neil Maskell, David Beckham |
Produzione | Weed Road, Safehouse Pictures, Ratpac-Dune Entertainment |
Anno | 2017 |
Nazione | UK, USA, Australia |
Genere | Avventura |
Durata | 126' |
Distribuzione | Warner Bros. Pictures |
Uscita | 10 Maggio 2017 |
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