“A volte le cose possono cambiare, dipende da te”.
Questa è la storia di due giovani siciliani, Arturo e Flora, che vivono la loro storia d’amore clandestinamente, nella New York del 1943, mentre il mondo si trova nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Il mite Arturo Gianmarresi, emigrato palermitano, lavora come lavapiatti nel ristorante di Alfredo, zio di Flora, che ha promesso in sposa a Carmelo, figlio del temutissimo boss Tano Piazza, braccio destro di Lucky Luciano.
Flora non vuole sposarlo, perché innamorata di Arturo e tra tante ritrosie escogita una soluzione: Arturo dovrà tornare in Sicilia, nel paesino di Crisafullo (cittadina inventata) e cercare il padre di Flora per chiedergli ufficialmente la mano della figlia.
Durante una conversazione in un bar, Arturo vuole ordinare dell’acqua (water), ma sbaglia la pronuncia inglese storpiandola in “war”; un militare, fraintendendolo, gli propone di arruolarsi nell’esercito americano che sta preparando lo sbarco in Sicilia. Così la notte del 10 luglio 1943 Arturo sbarca nell’isola; mentre l’esercito deve liberare la Sicilia dai nazifascisti, Arturo ha come unico scopo ottenere il sì per sposare la ragazza.
Arrivato a destinazione stringerà una grande e importante amicizia con il tenente Philip Catelli, il quale porta con sé istruzioni top secret, il cui tenore si chiarirà successivamente.
Arturo insegnerà a Philip a familiarizzare con quei meccanismi tanto assurdi e strampalati che solo chi è siciliano può comprendere; Catelli dovrà far pace con la mentalità a volte surreale degli abitanti del paesino. A sua volta il tenente farà comprendere ad Arturo che non deve essere solo (come lo definisce il regista Pierfrancesco Diliberto “Pif”) “un piccolo uomo che vive in parallelo una storia privata”, ma un uomo capace di scorgere in sé la coscienza della Storia e l’amore per la propria patria.
Nel film si snodano altre storie tra i conterranei; storie d’amore, di fragilità, di guerra, dal sapore verghiano, storie di attesa e di amori celati, magistralmente dirette da Pierfrancesco Diliberto “Pif” e scritte dal medesimo con Michele Astori e Marco Martani.
“Pif” avrebbe voluto fare un film piccolo rispetto al precedente, La mafia uccide solo d’estate, ma il produttore Mario Gianani lo ha spronato a farne uno “GRANDE” e così questo film oltre a poter esser considerato un prequel dello scorso (non a caso i protagonisti hanno gli stessi nomi), vuol essere una spiegazione storica, documentata, una denuncia politica sul come si sia arrivati al predominio mafioso e alle sue mattanze.
Il film è straordinario, sentimentale, ironico, commovente, profondo, aspro e vero. Tutti i personaggi sono stati scelti con cura e diretti in maniera “orchestrale”. Bellissima la fotografia a cura di Roberto Forza, che ha dipinto con vera poesia i luoghi di Erice, le saline di Trapani, la Scala dei Turchi e il tempio di Segesta.
Il film è stato dedicato ad Ettore Scola con il quale il regista “Pif” aveva stretto una profonda amicizia a pochi mesi della scomparsa. Ne aveva parlato con lui prima e dopo le riprese; è un film che a Scola sarebbe piaciuto.
Titolo originale | Id. |
Regia | Pierfrancesco Diliberto "PIF" |
Sceneggiatura | Pierfrancesco Diliberto "PIF", Michele Astori, Marco Martani |
Fotografia | Roberto Forza |
Montaggio | Clelio Benevento |
Scenografia | Marcello Di Carlo |
Costumi | Cristiana Ricceri |
Musica | Santi Pulvirenti |
Cast | Pif, Miriam Leone, Andrea Di Stefano, Stella Egitto, Aurora Quattrocchi, Robert Madison, Vincent Riotta, Maurizio Marchetti, Sergio Vespertino, Maurizio Bologna, Antonello Puglisi, Mario Pupella |
Produzione | Wildeside, Rai Cinema |
Anno | 2016 |
Nazione | Italia |
Genere | Commedia |
Durata | 99' |
Distribuzione | 01 Distribution |
Uscita | 27 Ottobre 2016 |
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