Presentato Fuori Concorso durante l’ultima mostra del cinema di Venezia, a quasi dieci anni esatti dall’evento realmente accaduto, “Il Viaggio” (The Journey) del regista nativo di Belfast, Nick Hamm, racconta, in veste volutamente romanzata, lo storico incontro tra il reverendo Ian Paisley leader del Partito Unionista Democratico, fedele alla corona britannica, e Martin McGuinnes del Sinn Féin.
Britannici ed irlandesi infatti sono riusciti a riunire i due partiti politici dell’Irlanda del Nord a St. Andrews, in Scozia, per discutere un accordo che possa finalmente significare la pace. Unico ostacolo è convincere i rappresentanti delle due opposte fazioni ad accettare l’accordo per governare insieme, ostacolo reso ancora più difficile dal fatto che I due si rifiutano, ormai da anni, di rivolgersi la parola.
Ian Prasley, soprannominato storicamente “Mister No” per la sua opposizione contro i cattolici, si ritrova però ad affrontare un viaggio in auto di tre ore, da St.Andrew all’areoporto di Edimburgo, a stretto contatto con il suo accerrimo nemico Martin McGuinnes.
Ed è proprio su questo viaggio che il regista sviluppa la storia di tutto il film, immaginando e ricostruendo quello che ipoteticamente i due nemici di sempre si sono detti in quelle ore, chiusi in una Mercedes, nella convinzione di non esser spiati da nessuno.
Hamm ne costruisce una storia verosimile, facendo riferimento a fatti storici realmente accaduti senza cadere però nel dramma politico degli eventi, ma utilizzando da subito toni leggeri e brillanti, caratteristici della commedia british.
“Il Viaggio” è infatti volutamente qualcosa di diverso dai film indelebili della storia del cinema internazionale, che in modo serio hanno raccontato diversi momenti tragici della sanguinosa storia della guerra civile irlandese. E’ un film incentrato sui due protagonisti e su un dialogo serrato, conflittuale e tagliente che diverte, senza però perdere di vista la serietà degli argomenti storici trattati. Ma si parla anche di altro, e molto spesso ne escono situazioni esilaranti. Come quando Ian Prasley racconta della sua ultima volta nel 1973 in cui è andato al cinema, senza entrare in sala ma manifestando fuori.
Un battibecco continuo, dove alla provocazione si risponde anche a grugniti. Giochi di parole, sottogliezze del lessico irlandese da gustare in tutto il suo splendore nella versione originale, un risultato che funziona anche e sopratutto per l’interpretazione dei due protagonisti: Timothy Spall, nei panni di Ian Prasley, che carismatico ed eclettico come non mai da londinese doc si trasforma nel rigido predicatore presbiteriano irlandese dall’inusuale modo di parlare e Colm Meaney che, nel ruolo di Martin McGuinness, finalmente riesce a valorizzare le sue doti da attore.
Nessuno sa ufficilmente come siano andate realmente le cose durante quel viaggio, Hamm ci da la sua versione ottimista e divertente come per mettere un happy ending ad un periodo così buio e tragico della storia irlandese, che però da quel momento sembra aver trovato tregua.
Titolo originale | The Journey |
Regia | Nick Hamm |
Sceneggiatura | Colin Bateman |
Fotografia | Greg Gardiner |
Montaggio | Chris Gill |
Cast | Freddie Highmore, Toby Stephens, John Hurt, Colm Meaney, Catherine McCormack, Timothy Spall, Ian McElhinney, Ian Beattie, Barry Ward |
Produzione | Greenroom Entertainment, Tempo Productions Limited |
Anno | 2016 |
Nazione | Irlanda |
Genere | Drammatico |
Durata | 94' |
Distribuzione | Officine Ubu |
Uscita | 30 Marzo 2017 |
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