Antonio (Filippo Timi) è in viaggio da solo per Milano. La famiglia (moglie e tre figli) sono rimasti in Umbria, lui è partito con il piccolo Pietro, affetto da una grave malattia: ha un anno e un cancro che deve essere rimosso con un delicato intervento chirurgico. Padre e figlio arrivano per cercare salvezza in un centro oncologico. In ospedale, tra frutta da comprare, sguardi da rubare dentro le stanze degli altri pazienti e sigarette da dividere, Antonio conosce Jaber un quindicenne che vive a Milano con un gruppo di connazionali, migrato in Europa da poco dopo essere fuggito dal Nord Africa e dagli scontri della primavera araba. L’ospedale ben presto diventa una città nella città dove entrambi sono costretti a sostare. Il loro incontro dipende dalla malattia di altri: Antonio per guarire Pietro, Jaber per assistere l’amico Youssef.
La descrizione del pudore e il bisogno di dignità anche nella malattia sono al centro della pellicola diretta da Mirko Locatelli, tetraplegico da più di vent’anni e regista da dodici, che spiega come è nata l’idea del film: «Come raccontare la malattia di un bambino e il dolore di un padre? Con quali immagini? Ecco le prime domande che mi sono posto scrivendo “I corpi estranei”, come sempre insieme a mia moglie Giuditta Tarantelli, co-sceneggiatrice e co-produttrice dei miei film».
Nelle note di regia descrive poi il rapporto che s’instaura tra i due protagonisti, prima ancora che ci si trovi davanti alla cinepresa. «Alla fine del 2012 faccio incontrare per la prima volta Jaouher e Filippo, cerchiamo una strada insieme e pian piano la troviamo. Entrambi entrano in quella sintonia magica per cui si odia e si ama davvero in quel momento, non si recita più, non si fa finta di essere: si vive».
Il dolore nello stile registico di Locatelli (al secondo lungometraggio), è descritto con pudicizia e ricerca del vero, della realtà, a cominciare dalla scelta linguistica: Timi parla il suo dialetto d’origine, il perugino e Jaouher Brahim l’arabo. I silenzi e la distanza tra i due si tramutano ben presto in condivisione e forse è qui che “I corpi estranei” perde in credibilità e forza: dopo un’iniziale ricerca di obiettività, la pellicola vira nel lieto fine. L’onestà non regge al bisogno di accondiscendere il gusto del pubblico.
Regia | Mirko Locatelli |
Sceneggiatura | Giuditta Tarantelli, Mirko Locatelli |
Fotografia | Ugo Carlevaro |
Montaggio | Fabio Bobbio |
Musica | Baustelle |
Cast | Filippo Timi, Jaouher Brahim, Tijey De Glaudi, Gabriel De Glaudi, Dragos Toma, Naim Chalbi, El Farouk Abd Alla |
Produzione | Strani Film |
Anno | 2013 |
Nazione | Italia |
Genere | Drammatico |
Durata | 97' |
Distribuzione | Strani Film, Mariposa Cinematografica |
Uscita | 03 Aprile 2014 |
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