Una scena del film Un’avventura

Ho votato Veltroni e penso, da romano, che Roma sotto la sua guida abbia raggiunto il suo massimo splendore. Cosa c’entra questo, direte, con rubrica in cui si parla di cinema? È una premessa fondamentale,  visto il risultato finale, per  il premio che ogni anno ilgrido.org assegna in concomitanza con gli Oscar, per il peggior trailer cinematografico dell’anno (trailer, non film).

La giuria aveva deliberato a maggioranza relativa per il trailer di “Un’avventura” come vincitore e i motivi erano oltre alla oramai abusata mania di intitolare i film con i titoli delle canzoni famose, per lo scempio di quella sorta di videoclip adolescenziale costruito sul capolavoro di Battisti/Mogol reinterpretato in video dal duo  Riondino (passabile) Chiatti (imbarazzante), nel quale la storpiatura della canzone si perde nella storpiatura del linguaggio dei cantarelli.

Bene, non sembrava esserci più discussione quando è apparso il trailer del nuovo film di Walter Veltroni “C’è tempo”. È bastato alla giuria vederlo una volta sola, per ribaltare l’esito della votazione: questa volta a maggioranza assoluta, lo decretava vincitore.

La retorica vintage che si respira sin dalla prima immagine col bambino in carne e le gote rosse che ordina un arcobaleno (il ghiacciolo, naturalmente); l’ecumenismo di far viaggiare un bambino juventino con un tutore romanista in macchina e farli fermare da un poliziotto laziale; la solita recitazione insopportabile dei ragazzini italiani (non per colpa loro, of course); le considerazioni su quando si diventa adulti, i tramonti, i primi baci, le canzoni famose di sottofondo, la storia  che si intuisce del rapporto tra l’adulto e il bambino di osmosi e crescita reciproca; il tono dei dialoghi drammatici ma zuccherosi, ironici ma non offensivi, il tutto concentrato in pochi secondi hanno convinto i giurati a assegnare il premio Grido d’Oro come peggior trailer dell’anno 2019, anche se siamo solo a febbraio, per chiara fama.

La premessa quindi era solo tesa a assicurare che non ci fosse nessun elemento pregiudiziale: il premio non è riconducibile a Veltroni in quanto personaggio pubblico o politico o scrittore, ma esclusivamente al trailer del suo film.