Gli Incredibili 2

I film d’animazione, soprattutto quelli che ambiscono a rivolgersi non solo al mondo dei bambini ma anche a quello degli adulti, vanno visti e giudicati sempre con questa duplice ottica. Storie di formazione per i bambini, specchio della società e dei suoi cambiamenti per gli adulti.
Disney e Pixar, ma non solo loro se pensiamo al papà dell’animazione giapponese Miyazaki, sono maestri in questo anche se a giudicare dal loro ultimo lavoro, gli americani iniziano a mostrare un po’ il fiato corto. Impressioni di settembre queste, frutto della visione della loro ultima fatica Gli Incredibili 2, sequel del film che sbancò botteghino e Notte degli Oscar nel lontano 2004.

Il perno della storia è come nel primo episodio la famiglia, evidenziando, con ironia e divertimento, il nuovo ruolo della donna nella società contemporanea. E’ lei che porta a casa lo stipendio (Girl Power), mentre il marito Bob si deve occupare della gestione casalinga della famiglia passando dalle crisi adolescenziali ed amorose di Violetta alla gestione e controllo dei superpoteri da parte di Jack Jack, il piccolo di casa. Ma quando i problemi iniziano a minare la stabilità della famiglia, ecco che questa si ricompone e come falangi di una stessa mano iniziano a lavorare in perfetta sincronia. “Famiglia unita, tutto si risolve.”

Il tutto viene raccontato, almeno nella prima parte, con ritmo inventiva ed effetti grafici che catturano l’attenzione ed elevano la pellicola al di sopra delle ultime fatiche targate Marvel. Il problema sorge a seguire, quando la storia ristagna nella lotta tra “buoni” e “cattivi” in attesa di un finale che tarda troppo a venire. Lì il desiderio, almeno adulto, di riuscir a riveder le stelle, inizia a farsi pressante ed insistente… [tecla pizzicannella]