Lettera a un promettente irritante regista italiano

Caro De Leo,
sono un affezionato militante del nulla terreno e frequento il vuoto cosmico; non rappresento nessuno, non ho livori manifesti quindi non sono un critico, vado al cinema per il gusto e per questo mi permetto di darle un consiglio.

Lei è un regista oramai affermato, sistemato immagino anche economicamente; i precedenti film sono stati un crescendo di consenso successo incassi. Lei ha pure un certo talento narrativo per cui le sue commedie risultano piacevoli e in certa misura accattivanti. Bene, è giunto il momento di fare il salto di qualità. Butti via l’approssimazione, si distacchi dal suo cerchio magico romano, lasci perdere i facili effetti, abbandoni il registro consolatorio, e si lasci andare; è ora di volare alto, e lei, chissà, potrebbe avere le capacità per farlo.

Per spiegarmi meglio prendiamo in esame il suo ultimo film: NOI E LA GIULIA (titolo in verità privo di mordente, sciatto). Va giù come un bicchiere d’acqua, ricorda i primi film di Salvatores – MARRAKESH EXPRESS e TOURNEE –  moderatamente divertente e politicamente corretto. Due ore innocue e lievi.

Ma nei pregi si nascondono le insidie. E’ ammiccante (il film) in maniera quasi stucchevole (i rallenty! La prego i rallenty no!), fa sorridere ma non è liberatorio, è come se fosse contratto, tutto preso dagli snodi di sceneggiatura, gestito col bilancino preoccupato dell’eventuale prevalenza di questo o quel carattere, e soprattutto costruito, frenato da un moralismo coatto per cui tutto acquista un sapore omogenizzato: il nero buono, il comunista che si incazza, il fascio in fondo bravo (perchè scopre di non esser fascio), il camorrista redento, la donna incinta meno oca del previsto.Tutto omologo, ben fatto, senza slancio creativo. Si liberi dalla maniera, ripeto si liberi delle sue radici, di questa romanità ingombrante e fastidiosa, si de-banalizzi politicamente, stia sul pezzo senza rendere conto a nessuno, sfrutti le sue qualità, sia più vero, si affidi ad attori bravi (Buccirosso per esempio, ottima scelta) non pensi di piacere per forza e tiri fuori (anziché la solita galleria di sfigati piacioni) una storia credibile, travolgente, impietosa, comica, senza redenzione come la vita. Anzi, come la commedia all’Italiana.

Un saluto