“Il cinema è una scultura del tempo.” Sono queste le parole del grande regista russo Andrej Tarkovskij, il quale vedeva nel Cinema l’unica arte capace di manipolare il tempo, di scolpirlo.
Un altro regista che si è sempre interessato al tempo è Christopher Nolan. Basterebbe citare le distorsioni temporali di Inception e Interstellar: il tempo è sempre stato presente nei film di Nolan, ma (salvo parzialmente il caso Memento, un film montato praticamente al contrario) si è sempre trattato di materia del racconto, e non forma dello stesso.
Ed è per questo che Dunkirk è il film definitivo di Nolan, la tanto ricercata sintesi tra Grande Spettacolo e Film d’Autore, riuscita grazie ad un uso mirabile del tempo cinematografico.
Altro modo infatti non poteva trovare il regista inglese per narrare l’Operazione Dynamo, l’evacuazione su larga scala da Dunkerque delle truppe inglesi (e francesi) intrappolate dai tedeschi. Altro modo che non fosse quello di frantumare il tempo, di scomporlo in tre differenti filoni narrativi con tre diverse misure temporali – una settimana sulla terraferma, un giorno in mare e un’ora in cielo -, tutte intrecciate, in un adattamento della peculiare struttura labirintica nolaniana, ora applicata alla narrazione stessa. Un’impresa tanto difficile, praticamente e concettualmente, quanto ambiziosa. E riuscita. Dunkirk non solo dipinge una pagina di storia, ma cerca di restituirla nella sua totalità usando tutte le risorse del cinema, nonché quella che più le è propria: il tempo.
È il contrarsi del tempo che permette di mostrare in contemporaneità azioni di diversa durata in diversi luoghi, e di avere una percezione della Storia nel suo farsi; di vivere, nella maniera più chiara possibile (per tutti coloro che a Dunkerque non c’erano), un evento storico e il sentimento che lo accompagna, l’angoscia di un nemico invisibile ma presente, che incombe, non diversamente dal tempo, che sembra sempre sul punto di collassare, di scadere (magistrale il martellante ticchettio dell’orologio nella colonna sonora dell’immancabile Hans Zimmer). È per questo che nella pellicola i personaggi spesso non hanno nomi né voce né un background; perché Dunkirk vive in una dimensione epica dove la prospettiva è collettiva, è quella della Storia, e in essa il singolo sbiadisce, anche quando ha il volto di un Kenneth Branagh o di un Tom Hardy (terribilmente espressivo anche col viso coperto).
In Dunkirk, protagonista è la Storia. E il Cinema, che fa mostra di sé e di tutte le sue potenzialità. Figlio di uno sforzo produttivo enorme – non estraneo a Nolan – , Dunkirk è uno di quei film “che va visto in sala”: solo attraverso il grande schermo, l’autenticità (dai costumi, agli aeroplani, passando per il molo di Dunkerque, tutto è ricostruito nel minimo dettaglio, con un uso limitato di CGI) e l’epica storica, ossessivamente ricercate dal film, possono mostrarsi. E perciò va visto nel “Tempio del Cinema”, nella sala cinematografica, possibilmente in pellicola 70mm (ahimè, in Italia non sarà facile) o in IMAX, perché si tratta di una vera e propria esperienza: visiva, sensoriale, temporale.
È quindi mettendosi al servizio di un evento storico, per farne la miglior e più autentica resa possibile, che Nolan confeziona il suo film più sperimentale e cinematografico, quello che segna un punto di arrivo nella sua carriera. Gli si perdonano pure i difetti, gli scivoloni sentimentalistici sul finale, perché Dunkirk è un film che non può non esser visto.
Un film che ci (di)mostra che il Cinema è ancora vivo. Anche grazie a Christopher Nolan.
Titolo italiano | Dunkirk |
Titolo originale | id. |
Regia | Christopher Nolan |
Sceneggiatura | Christopher Nolan |
Fotografia | Hoyte Van Hoytema |
Montaggio | Lee Smith |
Scenografia | Nathan Crowley |
Costumi | Jeffrey Kurland |
Musica | Hans Zimmer |
Cast | Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard, James D'Arcy, Barry Keoghan, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark Rylance, Tom Hardy |
Produzione | Christopher Nolan, Emma Thomas |
Anno | 2017 |
Nazione | USA, Regno Unito |
Genere | Drammatico |
Durata | 106' |
Distribuzione | Warner Bros. Pictures |
Uscita | 31 Agosto 2017 |
Nessun commento