Decision to Leave

La locandina

Un film potente, con una struttura complessa e che richiede attenzione sui minimi particolari. Un film sulla hybris di un detective e sull’amore. Un film di Park Chan-wook, che anche questa volta centra l’obiettivo di stravolgere i punti di vista e di mettere in dubbio la lineare e manichea visione della realtà e della vita.  “Decision to Leave”, premiato per la miglior regia a Cannes e candidato dalla Corea per la corsa agli Oscar come Miglior Film Straniero, non tradisce.

Una scena

Un uomo muore cadendo dalla cima di una montagna. Il detective Hae-Jun (Park Hae-il) viene incaricato delle indagini e fa la conoscenza della moglie Seo-rae (Tang Wei) del defunto. Se ne invaghisce pur essendo sposato, ma lei diventa una sospettata. La donna infatti, presenta sul corpo segni che riportano a una probabile collisione, come graffi e lividi. E in più, sembra non manifestare particolare dolore per la perdita del marito.

Durante l’interrogatorio e le successive indagini il detective si renderà conto di iniziare a provare per la vedova sentimenti contrastanti, sviluppando una sorta di ossessione nei confronti della donna. Questo lo porterà a mettere in dubbio il suo senso del dovere. Trama da thriller tradizionale, hitchcockiano se vogliamo, ma che nelle mani di Park Chan-wook si trasforma in un insieme di emozioni e dubbi. Nulla alla fine sarà come sembra, se non la decisione di abbandonare la scena lasciando che sia l’alta marea a fare il suo dovere. Riprese travolgenti, punti di vista che si sdoppiano e attori impeccabili. Da non perdere.