Confermata, anche per la XX edizione del BAFF – BA Film Festival, la sezione BAFF in libreria, dedicata ai libri che parlano di cinema, spettacolo e musica, svelando ai lettori aspetti inediti e curiosità di artisti e personaggi noti. Sarà Liana Orfei ad inaugurare la rassegna, domenica 3 aprile alle 11.30 allo Spazio Festival (Piazza San Giovanni), con la sua autobiografia Romanzo di vita vera (Baldini + Castoldi). Attrice teatrale, cinematografica e circense, Liana Orfei racconterà la sua «caleidoscopica avventura. Una vita bella, ricca, cialtrona, povera, piena di successi e di fallimenti, di grandi passioni e infinite, devastanti delusioni, di impossibili grandi conquiste e cadute degli Dei. Dal mondo del circo, suo ambiente naturale, al fianco dei fratelli Nando, Rinaldo e alla cugina Moira e insieme all’ex marito, il virtuoso giocoliere Angelo Piccinelli, alla vita difficile durante la guerra; dall’esperienza del cinema, quando Fellini la scoprì, alle scene teatrali e alla televisione; dall’Europa al Nuovo Mondo e all’Oriente, sempre alla ricerca di nuove avventure e di stimoli per il suo amato circo».
Sempre domenica allo Spazio Festival ma alle 18.00, sarà la volta di Fantozzi, Ragionier Ugo. La (ir)resistibile ascesa di un perdente nato (Bietti). Guido Andrea Pautasso e Irene Stucchi, che firmano il volume, ricostruiranno le origini del celeberrimo personaggio, «ripercorrendo in parallelo la vita del suo creatore e facendo luce sui suoi natali letterari. Fantozzi, infatti, nasce come protagonista dell’omonimo libro pubblicato da Rizzoli cinquant’anni fa, per poi incarnarsi, al cinema, nel corpo del suo scrittore, intellettuale politicamente scorretto, cinico e acuto osservatore della società a lui contemporanea. Gli autori di questo saggio ne scandagliano il ciclo letterario, rovesciando il luogo comune che vuole Fantozzi soltanto un personaggio cinematografico e portando alla luce, grazie anche a una ricca documentazione bibliografica e fotografica, gli aspetti nuovi e sbalorditivi di una saga dai contenuti profondi e stratificati».
Martedì 5 aprile alle 18.00, presso la Galleria Boragno, presentazione di La pace. Scritti di lotta contro la guerra (La Nave di Teseo) di Cesare Zavattini, in compagnia della curatrice Valentina Fortichiari. «Per la prima volta questo volume raccoglie quarant’anni di impegno contro la guerra di Cesare Zavattini, scrittore, poeta, sceneggiatore di capolavori del nostro cinema. Un grande atlante della pace composto di sceneggiature e idee per film, interventi, lettere pubbliche e messaggi agli amici, con molti materiali inediti, per raccontare l’instancabile contributo alla vita civile di un maestro della letteratura italiana e comprendere il rapporto di Zavattini con il grande tema che ha permeato tutta la sua opera artistica: la pace».
Venerdì 8 aprile alle 18.00 alla sala Monaco della Biblioteca Comunale Gino Castaldo, giornalista e critico musicale, presenterà il suo libro Beatles e Rolling Stones. Apollinei e dionisiaci (Einaudi), nel quale ripercorre la storia delle due band, per trovare «la risposta definitiva alla più popolare fra le dicotomie. Da un lato i Beatles, i ribelli educati con la faccia da bravi ragazzi, uniti da una forte amicizia, che in poco meno di un decennio hanno stravolto la fisionomia della musica pop. Dall’altro i Rolling Stones, i diabolici rappresentanti di un rock sboccato e trasandato, inaffidabili, individualisti, la band piú longeva di sempre». Il racconto di questo duello proseguirà alle 21.00 al cinema Lux, con filmati d’epoca e registrazioni.
Due, infine, gli appuntamenti di sabato 9 aprile allo Spazio Festival. Alle 12.00 riflettori puntati su Il cinema di Truffaut (Baldini + Castoldi) di Paola Malanga. L’autrice ci racconta «un Truffaut a tutto tondo, maestro di insolenza e di tenerezza, capace di amori dissennati e di odi furibondi, e allo stesso tempo ricostruisce un’intera epoca, quella dei Cahiers du cinéma di André Bazin e della Cinémathèque di Henri Langlois, senza rinunciare a un’analisi dettagliata film per film». «Fa bene rivedere i suoi film, fa bene ripassare la sua vita. Perché sia i film che la vita di François Truffaut ci ricordano che è sempre possibile sottrarsi a destini decisi da altri per scrivere la propria storia». «È proprio questo il cinema di cui si dovrebbe sentire maggiormente la mancanza e il bisogno – scrive Paolo Mereghetti nella prefazione – quel cinema à l’ancienne capace di coniugare le esigenze e le ambizioni dell’autore con il rispetto e la riconoscenza per un pubblico curioso e appassionato».
Nel pomeriggio, alle 17.00, torna al festival Vittorio Storaro, celeberrimo direttore della fotografia, tre volte premio Oscar per Apocalypse Now, Reds e L’ultimo imperatore, ospite a Busto Arsizio nel 2006 con la mostra “Scrivere con la luce”, che presenterà Storaro nei film di Bertolucci. Il volume ripercorre tutto il periodo della loro collaborazione, sia i 25 anni passati sui diversi set, sia i successivi 25 anni in cui Storaro si è occupato della ristampa, trascrizione, restauro e conservazione dei dieci film in cui ha collaborato con Bertolucci, da il conformista a Ultimo tango a Parigi, da Novecento a Il tè nel deserto a Piccolo Buddha, solo per citarne alcuni. Il BAFF – B.A. Film Festival diretto da Steve della Casa e Paola Poli è organizzato da B.A. Film Factory, presieduta da Alessandro Munari, con il Comune di Busto Arsizio e l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni.
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