Come pecore in mezzo ai lupi

La locandina

Un cast perfettamente centrato, a cominciare da Isabella Ragonese, tesa e intensa in ogni fotogramma della pellicola diretta da Lyda Patitucci, che per la sua opera prima “Come pecore in mezzo ai lupi“ ha scelto un film d’azione, una storia criminale attraversata da relazioni familiari passate, che si riversano su quelle presenti. Vera (il cui vero nome è Stefania, ma il passaggio tra le due identità è fondamentale) è un’agente sotto copertura della Polizia, con un carattere temprato dai rischi della professione e segnato da un passato familiare doloroso. Si infiltra in una banda internazionale di rapinatori e scopre che uno di loro è suo fratello minore Bruno (Andrea Arcangeli), con cui ha rotto i rapporti da tempo.

Isabella Ragonese

Bruno è da poco uscito di prigione, non ha soldi e deve trovare il modo di salvare la figlia Marta. Senza lasciare che siano i facili sentimenti a predominare (anche se la fine un po’ ci si scivola) o che venga raccontato il tradizionale cliquet della donna che cerca un riscatto dal male vissuto, “Come pecore in mezzo ai lupi“  è un film teso, in cui tutto il cast compenetra le dinamiche descritte. Patitucci, già dietro la macchina da presa in seconde unità specializzate in scene d’azione in film come “Veloce come il vento”, “Il primo re” e i due sequel di “Smetto quando voglio”, domina la cinepresa con maestria, proponendo finalmente una Roma non da cartolina. Nel film, presentato al Rotterdam Film Festival su tutti svettano Ragonese e Arcangeli che in ogni scena insieme emanano alchimia e tensione.