Ci sono pellicole che nascono sulla carta con tutte le migliori intenzioni e quindi meritevoli di considerazioni ed attenzioni. Poi c’è la loro resa filmica (drammaturgia, intepretazioni, ecc. ecc.) deludente e spiazzante, riducendo “le migliori intenzioni” di cui prima a puro pretesto, depotenziando la carica emotiva e informativa.
E’ il caso della nuova pellicola del regista Florian Gallenberger (vincitore nel 2001 dell’Oscar per miglior cortometraggio Quiero ser) incentrato su “Colonia dignidad”, oggi villaggio turistico, struttura fondata nel 1961 a 350 chilometri a sud di Santiago del Cile, da emigrati tedeschi guidati da Paul Schaefer, ex medico delle SS. Una sorta di rifugio per esiliati e simpatizzanti nazisti dopo il secondo conflitto mondiale e tornato a macabra notorietà durante il colpo di stato del Generale Augusto Pinochet ai danni del Presidente socialista Salvador Allende l’11 settembre 1973. Divenne campo di allenamento per gli agenti della Dina, la temuta polizia politica di Pinochet, e vero campo di torura e concentramento per i dissidenti del nuovo regime militare.
“Colonia diginidad” divene la location centrale della pellicola quando Daniel, fotografo tedesco, viene fatto prigioniero e ivi deportato. Lo raggiunge la fidanzata, hostess della compagnia aerea Lufthansa, con il chiaro obiettivo di salvarlo da un destino che pare segnato come quello di migliaia di altri “desaparecidos”.
Purtroppo la portata civile, politica, documentaristica della pellicola viene presto annacquata da una confezione che lo avvicina troppo ad un romanzo d’appendice, con una storia d’amore risibile e poco credibile (per come è stata riassunta e strutturata per esigenze drammaturgiche), personaggi poco approfonditi con cui è difficile costruire alcuna forma di empatia, ed una risoluzione stanca e prevedibile incapace di “salvare” il povero spettatore da uno stato di apatia e noia in cui è tanto facile cadere quando difficile risollevarsi.
Emma Watson cresce esteticamente bene dai tempi di Hermione della saga di Harry Potter, mentre il suo partner Daniel Brühl mostra di trovarsi maggiormente a suo agio negli action movie che lo hanno visto protagonista (Captain America: Civil War, Rush, The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo). Entrambi dimostrano che a livello espressivo di strada ne devono ancora percorrere. E non poca.
Titolo originale | id. |
Regia | Florian Gallenberger |
Sceneggiatura | Tortsen Wenzel, Florian Gallenberger |
Fotografia | Kolja Brandt |
Montaggio | Hansjörg Weißbrich |
Musica | André Dziezuk, Fernando Velázquez |
Cast | Emma Watson, Daniel Brühl, Michael Nyqvist, Richenda Carey, Vicky Krieps, Jeanne Werner, Martin Wuttke, Julian Ovenden, August Zirner |
Produzione | Majestic Filmproduktion, Iris Productions, Rat Pack Filmproduktion, Rezo Productions, Fred Films |
Anno | 2015 |
Nazione | Germania, Francia, Lussemburgo |
Genere | Thriller |
Durata | 110' |
Distribuzione | Good Films |
Uscita | 26 Maggio 2016 |
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