Prima di parlare delle evoluzioni delle vite dei cinque protagonisti dell’ultimo film di Gabriele Muccino Baciami ancora, è il caso di fare qualche premessa.
Innanzitutto la regia: è pulita come sempre, ma basta con questi primi piani stretti e a tratti claustrofobici; i protagonisti sono bravi e belli, ma gli innumerevoli sospiri, conseguenza della recitazione gridata nelle prove e dimessa davanti alla cinepresa possono risultare ansiogeni; infine le corse a perdifiato, possibile che la vita si risolva sempre e solo così?
Tolti questi spunti critici, bisogna ammettere che la pellicola, nonostante l’eccessiva durata (un po’ più di due ore), si lascia vedere. Molto dipende dalla bravura di Claudio Santamaria, nelle vesti di Paolo, psicologicamente fragile e oramai dipendente dalle pillole che gli permettono di rimanere attaccato alla realtà. La scena dell’obitorio è indubbiamente una citazione di Saturno contro, ma con meno pathos. Anche Pierfrancesco Favino, in Baciami ancora davvero uno dei protagonisti, dà il meglio di sé, anche se la personalità fascista delineata nel ruolo di Marco a tratti sposta l’attenzione sull’ironia più che sul dramma interiore. In altri termini le sue sfuriate contro la fedifraga Veronica (Daniela Piazza, davvero poco incisiva), fanno ridere. Giorgio Pasotti ha l’onore di essere imbruttito: il ruolo di Adriano, padre che per dieci anni non vede il figlio appena nato e desidera riconquistarlo si esplica solo in occhi spalancati e pieni di terrore. Che poi la “vita mucciniana” gli dia un’altra possibilità facendogli conoscere una donna (Adele, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi), guarda caso con prole, abbandonata dal marito ma desiderosa di crede ancora nell’amore, non è solo una casualità all’interno della sceneggiatura: capita a molti… Alla moglie abbandonata di Pasotti, Livia (una Sabrina Impacciatore che oscilla tra il dimesso e l’urlato), viene assegnato il compito della donna irrisolta che decisa a fare la crocerossina, perde l’occasione di essere felice.
I veri protagonisti della pellicola scritta e diretta da Muccino sono però Stefano Accorsi (Carlo) e Vittoria Puccini (Giulia, che ha sostituito Giovanna Mezzogiorno nella parte). L’amore tra i due è il vero collante di tutto il film. Il tira e molla porta al lieto fine, non c’erano dubbi. La Puccini esegue da brava studentessa i compiti assegnatigli da Muccino e Accorsi, a tratti con uno sguardo più imbambolato del solito, prima si lascia amare dalla giovane compagna. Ma dopo uno svenimento improvviso, rimette in discussione la sua esistenza e chiede a Giulia di tornare con lui. Tra una corsa e l’altra, l’amore vincerà. A Marco Cocci l’onore di chiudere il film davanti ad una spiaggia esotica. [elena del tronto]
Regia | Gabriele Muccino |
Sceneggiatura | Gabriele Muccino |
Fotografia | Arnaldo Catinari |
Montaggio | Claudio Di Mauro |
Scenografia | Eugenia F. Di Napoli |
Costumi | Angelica Russo, Gemma Mascagni |
Musica | Paolo Buonvino |
Cast | Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Giorgio Pasotti, Daniela Piazza, Marco Cocci |
Produzione | Fandango in collaborazione con Mars Films e Medusa |
Anno | 2010 |
Nazione | Italia |
Genere | Drammatico |
Durata | 130' |
Distribuzione | Medusa Film |
Uscita | 29 Gennaio 2010 |
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