Alien: Romulus

Un gruppo di giovani coloni spaziali, in cerca di riscatto e libertà, si imbatte nel relitto dell’astronave Romulus nella speranza di trovare e rubare il carburante necessario per scappare. Quello che ignorano è che dentro Romulus si cela uno xenomorfo. Il regista Fede Álvarez, che ha curato anche la sceneggiatura con Rodo Sayagues realizzando Alien: Romulus rispetta tutti i crismi della saga, giunta così al nono capitolo. Si tratta di un midquel (anche chiamato interquel) ambientato cronologicamente tra Alien (1979) e Aliens – Scontro finale (1986).  

Durante il panel di “Alien: Romulus” che si è svolto al Comic-Con di San Diego, il regista ha svelato altri dettagli sulla realizzazione del film: «È una bella sfida quando ti metti in testa di fare un altro film nel mondo di Alien. Ma di solito la pressione se ne va quando ti guardi intorno e ti rendi conto di dove ti trovi: su una vera colonia Weyland-Yutani, su un set in cui ogni veicolo che si muove è reale, ogni cosa che tocchi è vera, ogni cosa intorno a te è letteralmente incredibile. Abbiamo girato il film in ordine cronologico, quindi il primo giorno abbiamo fatto la prima scena e così via, in questo modo abbiamo potuto ripercorrere lo sviluppo della vicenda tutti insieme mano a mano che la mettevamo in scena. Quindi, quando c’è stata la prima morte, è stata scioccante per tutti, perché abbiamo detto davvero addio all’attore che ‘moriva’, sapevamo che non avrebbe avuto altre scene».

Non ci sono rischi di incappare in qualche mancanza: adrenalina, ansia e la presenza sempre più da vicino di Alien non mancano all’appello; a tutto questo si aggiunge l’interazione umana con l’alieno, tanto che per la prima volta si vede un mix tra i due esseri viventi.