La trama di un film di Roland Emmerich si può riassumere in sole tre parole ed un articolo: Distruggete il Pianeta Terra. Che siano extraterrestri (Independance Day), mostri venuti dal passato (Godzilla) o improvvise variazioni climatiche (The Day After Tomorrow) poco importa. L’importante è una storia semplice semplice, con una morale di fondo facile facile, personaggi basici senza troppe implicazioni a cui lo spettatore possa affezionarsi, effetti speciali a pioggia sempre più realistici e coinvolgenti. Il risultato è 2012.
La geniale (coglietene l’ironia…per favore) sceneggiatura è opera dello stesso regista Emmerich e del suo fido scudiero Harald Kloser, che non contenti di aver mezzo congelato il pianeta in The Day after Tomorrow, qui provano a metterlo in forno, come il tacchino nel giorno del Ringraziamento. Tempeste solari innalzano la temperatura del nucleo della Terra, che inizia a premere in superficie. Le zolle terrestri iniziano una serie di gite fuoriporta, sicchè in men che non si dica il Polo Nord si sposta nell’attuale Winsconsin, la Cina si fa più vicina – e non è lo spot della compagnia aerea Air Cina – spuntano vulcani un po’ ovunque e le principali città del mondo, i monumenti più noti sulla faccia della terra, vengono spazzati via per sempre dalla faccia della terra.
Bene, bravi, bis…. filmone direte voi.
Neanche per idea perchè al di la dello spunto che sa di già visto, il film è una serie di scopiazzature pure mal fatte, in primis Deep Impact, in cui un meteorite colpiva la terra annientandone la razza umana, fatta eccezione per un gruppo di prescelti rifugiatisi in una sorta di caverna di sicurezza. Qui abbiamo invece moderne Arche di Noè, in cui prescelti per le loro capacità intellettuali o pecuniare, trovano un inaspettato rifugio. Così come la figura del Presidente Americano di colore, nel film di Mimi Leder Morgan Freeman, questi si che è preveggenza, qui un pallido Danny Glover.
Sulle distruzioni, sempre più realistiche e spettacolari, oramai il pubblico ne è talmente assuefatto, che l’unica forma originale di rappresentazione sarebbe stata la non rappresentazione. Ricordate l’inquietante testa della statua della libertà poggiata di fianco su una distesa di sabbia ne Il Pianeta delle Scimmie?
Ma il cinema di Emmerich si basa invece sulla sovrabbondanza di visione, sempre più catastrofica, sempre più spettacolare, sempre più noiosa, perdendo per strada quel non prendersi troppo sul serio che aveva reso sopportabile Independece Day, il suo unico film che varrebbe la pena ricordare. Per il resto i suoi film sono inutili “grandeur” sovraccarichi di personaggi che si perdono per strada uno dopo l’altro, intriso di una morale falsa e posticcia, di effetti speciali capaci forse di accendere gli occhi ma di sicuro spegnere il cervello. Eppure in tale disastro, ricordiamo l’unica battuta che varrebbe da sola il prezzo del biglietto. In televisione il Governatore Schwarzenegger, invita alal calma la popolazione, un secondo prima che si scateni l’inferno. Il protagonista commenta le parole del Governatore con un sarcastico: “E’ proprio quando ti dicono niente panico, che devi iniziare a scappare…”
Va bene i blockbuster, ma ci sono blockbuster e blockbuster…
Titolo italiano | 2012 |
Titolo originale | id. |
Regia | Roland Emmerich |
Sceneggiatura | Harald Kloser, Roland Emmerich |
Fotografia | Dean Semler |
Montaggio | David Brenner, Peter S.Elliot |
Scenografia | Barry Chusid |
Costumi | Shay Cunliffe |
Musica | Harald Kloser, Thomas Wander |
Cast | John Cusack, Chiwetel Ejiofor, Amanda Peet, Oliver Platt, Thandie Newton, Danny Glover, Woody Harrelson |
Produzione | Columbia Pictures, Centropolis Entertainment, Farewell Productions, The Mark Gordon Company |
Anno | 2009 |
Nazione | USA, Canada |
Genere | Drammatico |
Durata | 158' |
Distribuzione | Sony Pictures Releasing Italia |
Uscita | 13 Novembre 2009 |
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