Guardare, immaginare, ricordare. Chi usa la curiosità guardando il mondo sviluppa la fantasia nel raccontarlo; la capacità di immaginazione costruisce la memoria e il ricordo. Scarabocchi. Il mio primo festival, dedica la sua 6. edizione al Guardare, immaginare, ricordare: da venerdì 15 a domenica 17 settembre, Novara ospita il festival dedicato a Italo Calvino, nel centenario della nascita. Calvino ha cominciato come disegnatore, inviando alcune tavole con parole al giornale satirico «Bertoldo» nel 1940 e ha conservato un’attenzione particolare agli aspetti visivi in tutta la sua opera, sia in quella narrativa che in quella saggistica. Per questa ragione la 6. edizione di Scarabocchi è dedicata a lui e numerosi sono gli incontri e i laboratori proposti, dalla trilogia araldica, a Il castello dei destini incrociati a Palomar e Le città invisibili. Il disegno, la fotografia, l’immaginazione e la memoria sono i fili conduttori di un’edizione ricca che coinvolge, come da tradizione del festival, grandi e piccoli. L’inaugurazione di Scarabocchi, progetto della Fondazione Circolo dei lettori e Doppiozero, è in programma la sera del 15 settembre al Castello Sforzesco negli spazi della sede novarese del Circolo dei lettori: è Anna Foglietta, attrice e fondatrice della Onlus Every Child is my Child, con un reading tratto da opere di Italo Calvino dal titolo Alle volte uno si sente incompleto ed è soltanto giovane ad aprire il festival dedicato al segno più primordiale e istintivo.
«Nell’anno in cui le notizie legate all’Intelligenza Artificiale hanno impresso nell’immaginario collettivo timori (o entusiasmi) per un futuro distopico sempre più vicino, l’idea di dedicare un festival al disegno e alla scrittura torna di grande attualità. Per quanto le macchine ci stiano superando, come già notava Italo Calvino nel 1967 nella sua conferenza Cibernetica e fantasmi – nel 2023 cade il centenario della sua nascita –, torna di converso decisivo il nesso mano/cervello che ha guidato per migliaia e migliaia di anni lo sviluppo dell’Homo sapiens. Scarabocchi. Il mio primo festival è un momento d’incontro, di riflessione e di sperimentazione di quanto siano potenti i nostri arti superiori e di come la forma espressiva legata al disegno, compreso quello non normato dello scarabocchio, riesca ad esprimere qualcosa di noi che il linguaggio non riesce sempre a rendere. Un luogo d’incontro tra generazioni diverse, tra genitori e figlio, luogo di divertimento e di continua scoperta»racconta Marco Belpoliti, direttore artistico di Scarabocchi.
Quest’anno cade il centenario della nascita di Italo Calvino, uno degli scrittori più conosciuti e amati dai lettori di tutto il mondo, non solo adulti, ma anche e soprattutto ragazzi. La sua trilogia araldica – Il visconte dimezzato, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente – sin dagli anni Cinquanta è letta nelle scuole da un pubblico molto ampio di studenti. Per non parlare di Marcovaldo, personaggio che i bambini incontrano alle elementari e che li accompagna per un tratto importante della loro iniziazione alla lettura. Scarabocchi, un festival nel quale convivono bambini e bambine, ragazzi e ragazze con i grandi, parte da Calvino per guardare, immaginare, raccontare.
Scarabocchi. Il mio primo festival è un progetto di Doppiozero e Fondazione Circolo dei lettori, realizzato con Città di Novara, con il sostegno di Regione Piemonte e con il contributo di Fondazione CRT. L’evento di inaugurazione Alle volte uno si sente incompleto ed è soltanto giovane ha il sostegno di CNA Piemonte Nord, e come Charity Partner Every Child Is My Child Onlus.
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