Geometrie stilizzate, bouquet floreali e fantasie ispirate all’arte (dalle tappezzerie medievali ai Ballet Russes fino a tutte le avanguardie cubiste, pointillisme), il linguaggio di Ossie Clark ha definito la Swinging London con i suoi lunghi e coloratissimi abiti fluidi.
Con uno stile inconfondibile – il flower power – anticipatore di tendenze, Ossie era definito “King of Kings Road” per i suoi abiti di ispirazione ’30 e ’40 dal taglio slanciato che rivelavano il décolleté tra movimenti sensuali e giochi di trasparenze. Una carriera breve, ma molto intensa, che ha lasciato un segno nella Londra nel periodo compreso tra la minigonna di Mary Quant e il movimento punk sovversivo di Malcolm MacLaren e Vivienne Westwood, dal 1965 al 1974. Clark e sua moglie Celia Birtwell (Mr and Mrs Clark and Percy, dal celebre dipinto di David Hockney alla Tate Britain, 1970- 71), arrivarono a definire il quartiere bohémien della West London, che ospitava la nuova generazione di giovani brillanti e rivoluzionari.
Celia disegnava le stampe su leggere crêpes, sete e chiffon e Ossie le trasformava in abiti che hanno subito conquistato il jet-set internazionale e la scena pop. Da Brigitte Bardot a Liz Taylor o Verushka, tutti erano affascinati dalla loro moda. Mick Jagger, Brian Jones, Keith Richards, Jimi Hendrix, Marianne Faithfull, Anita Pallenberg. Eric Clapton, George Harrison, Bianca Jagger e Marisa Berenson sono solo alcuni dei personaggi che Ossie Clark ha vestito. Quando Hockney ha dipinto Ossie e Celia nella loro casa di Notting Hill, ha ritratto un’istantanea della vita moderna, con una perfetta rappresentazione del mondo di Clark e Birtwell i cui progetti incarnavano un nuovo e coraggioso modo di vivere. Ossie è stato anche il primo designer a ripensare all’idea di “occasione”: per lui gli abiti da sera potevano essere indossati di giorno e viceversa, mentre con i suoi trasparenti chiffon inventava il nude look.
Partendo da un primo importante nucleo di abiti provenienti dall’archivio di Massimo Cantini Parrini, arricchito di ulteriori prestiti provenienti dalla collezione di Lauren Lepire con sede a Los Angeles (che conta oltre 200 abiti originali di Ossie) e dagli archivi londinesi della famiglia Clark e della stessa Celia Birtwell, il Museo del Tessuto di Prato e la Fondazione Sozzani dedicano a partire da settembre 2022 un’ampia retrospettiva che possa raccontare l’incredibile creatività di queste due figure spesso trascurate nella storia della moda. Con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, la mostra sarà inaugurata il 16 settembre al Museo del Tessuto di Prato per arrivare a gennaio a Milano alla Fondazione Sozzani. Il percorso non presenta solo una serie di abiti con le stampe iconiche di Ossie e Celia, ma intende raccontare il contesto e l’evoluzione del designer, dalla boutique Quorum di Chelsea, frequentata dalla gioventù della scena londinese alle performance, tramite una serie di video, foto ed editoriali d’epoca, memorabilia, schizzi e riproduzioni dei disegni, fino a un’esclusiva video intervista con la stessa Celia Birtwell.
Anche nel modo di presentare la propria moda Clark è stato il primo designer a estendere il concetto di performance alle sfilate, proponendole nei luoghi più diversi, come avvenne al Royal Court Theatre nel 1971, con il contributo musicale di David Gilmour, uno dei fondatori dei Pink Floyd. Tra le sue muse Jane Birkin e Amanda Lear che per anni ha partecipato alle sue sfilate, fino alla stessa Celia da cui si separa nel 1973 per arrivare fino all’ultima collezione A/I 1974 presentata al King’s Road Theatre, che segna la fine della loro “golden age” e il cambio di un’epoca.
«Sono entusiasta di questo progetto che vuole essere una celebrazione della sua vita. È importante mantenere accesa la fiamma di Ossie affinché il suo lavoro non vada dimenticato. Professionisti e studenti possono imparare molto dalla sua modellistica e dal suo stile. È ancora oggi fonte di ispirazione per tante persone e i suoi abiti restano attuali, una visione di una donna sexy e femminile ma mai volgare». Celia Birtwell, moglie di Ossie Clark e autrice delle stampe e tessuti.
«Per la prima volta, insieme ai partner del progetto, abbiamo deciso di dedicare una mostra a questo fashion duo, dandogli pari importanza, perché le forme e i tagli di Ossie non avrebbero avuto lo stesso impatto senza le stampe di Celia. Una ricerca d’archivio resa possibile grazie alla preziosa collaborazione di Massimo Cantini Parrini, Lauren Lepire (Timeless Vixen di Los Angeles), la famiglia Clark e Celia Birtwell stessa, che hanno con generosità messo a disposizione materiali inediti, rari e di grande valore storico-artistico». Federico Poletti, curatore del progetto
«Teniamo molto a questo nuovo progetto espositivo che reputo fortemente innovativo, sia per i contenuti che per le modalità operative ed organizzative. I capi e la documentazione in mostra sono straordinari e documentano alla perfezione la relazione artistica di questi due grandi protagonisti della moda del Novecento. Siamo molto felici di avviare la collaborazione con la Fondazione Sozzani in un progetto culturale che connette Prato e Milano, così come di rinnovare l’amicizia e la collaborazione con il grande costumista e collezionista Massimo Cantini Parrini». Francesco Nicola Marini, Presidente della Fondazione Museo del Tessuto di Prato.
«Nell’arte e nella moda si incontra spesso il ruolo della musa: Celia Birtwell e Ossie Clark fanno parte delle coppie celebri dove non si saprà mai dire dove finiva la creatività di uno e iniziava quella dell’altro. Gli abiti Botticelliani dell’uno e le stampe oniriche dell’altra, insieme hanno vissuto una complicità creativa che ha dato vita a una rivoluzione del vestire e ad una magia che ha definito un’era della moda». Carla Sozzani, Presidente Fondazione Sozzani
«Questa mostra racconta il percorso e il sodalizio creativo di due artisti che in un solo decennio hanno rivoluzionato e cambiato per sempre la moda, ispirando attraverso il loro modo di reinterpretare l’arte della stampa e il design delle linee molte generazioni di futuri couturiers. È un onore per me aver scoperto, studiato e collezionato i loro abiti». Massimo Cantini Parrini, costumista e collezionista.
La mostra e il catalogo – Mr & Mrs Clark | Ossie Clark and Celia Birtwell – rendono omaggio a due figure ricche di spunti per le nuove generazioni, e con un ponte tra Prato e Milano, rappresentano un segnale concreto di collaborazione tra istituzioni che lavorano per promuovere la cultura della moda tramite progetti espositivi e pubblicazioni. Il volume sarà presentato in occasione dell’inaugurazione a settembre al Museo del Tessuto di Prato con i contributi di giornalisti ed esperti tra cui Suzy Menkes, Antonio Mancinelli, Renata Molho, con Cristina Giorgetti, Giorgia Cantarinini, Antonio Moscogiuri, Beatrice Manca, oltre a interviste inedite di Amanda Lear e Celia Birtwell.
Mr & Mrs Clark Ossie Clark and Celia Birtwell. Fashion and Prints 1965-74 a cura di Federico Poletti, promosso da Mi Hub Agency
Fondazione Museo del Tessuto di Prato e Fondazione Sozzani di Milano. Prestatori: Massimo Cantini Parrini, Celia Birtwell, Londra, Lauren Lepire, Los Angeles.
Museo del Tessuto
dal 17 settembre 2022 al 8 gennaio 2023
Museo del Tessuto, via Puccetti 3 – 59100 Prato info@museodeltessuto.it
Fondazione Sozzani
In mostra
dal 16 gennaio al 10 aprile 2023
Fondazione Sozzani, via Tazzoli 3 – 20154 Milano galleria@fondazionesozzani.org
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