La “Merda d’artista” realizzata da Piero Manzoni nel 1961 diventa un vero e proprio luogo espositivo: in provincia di Piacenza apre un museo dedicato allo sterco.
A Castelbosco, in provincia di Piacenza, viene alla luce il “Museo della Merda”. L’idea è di Gianantonio Locatelli, proprietario dell’azienda agricola di Castelbosco, che ospita 2500 bovini destinati alla produzione di latte per il Grana Padano. Accanto alla sede dell’azienda, in un castelletto ristrutturato dall’architetto Luca Cipelletti, trovano spazio reperti, manufatti e opere d’arte di interesse estetico e scientifico: dagli scarabei stercorari, considerati divini dagli egizi (simbolo del museo), a esempi di utilizzo dello sterco per la costruzione di architetture nelle più lontane culture del pianeta, dalle antiche civiltà italiche all‘Africa, passando per opere storico-letterarie come la Naturalis Historia di Plinio, fino alle ricerche scientifiche più attuali e alla produzione artistica che tocca l’uso e riuso di scarti e di rifiuti.
Più in dettaglio, la necessità di trasformare l’azienda in un progetto ecologico e industriale avveniristico è sorta dalla gestione quotidiana dei capi, della loro produzione e dei loro rifiuti. Dallo sterco oggi viene, infatti, ricavato metano, concime per i campi, materia grezza per intonaco e mattoni attraverso sistemi di nuova concezione che, oltre a ridurre l’inquinamento atmosferico e la distribuzione di nitrati nel terreno, seguono un principio che ridisegna il ciclo della natura in un circolo virtuoso, restituendo ad agricoltura e allevamento l’importanza di sempre.
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