MASI Lugano Petignat

Il MASI Lugano ha ricevuto in donazione l’intera Collezione di Jocelyne e Fabrice Petignat. La raccolta, che conta oltre 650 opere, riflette le diverse tendenze dell’arte contemporanea internazionale, con un’attenzione particolare al panorama artistico svizzero degli ultimi 40 anni. Distinguendosi per un carattere intimo e personale e composta perlopiù da lavori su carta ed edizioni dai formati medi e piccoli, la Collezione Petignat è frutto di quarant’anni di ricerca sul campo e di una fitta rete di relazioni personali. La passione per l’arte di Jocelyne e Fabrice Petignat li ha, infatti, sempre spinti a stabilire rapporti profondi e duraturi con gli artisti e le artiste, che spesso hanno conosciuto a inizio carriera.

Tra i primi sostenitori della videoartista Pipilotti Rist, all’inizio degli anni Novanta i Petignat hanno saputo infatti apprezzare il lavoro di artisti e artiste come Vanessa Beecroft, Miriam Cahn, Nan Goldin, Jamie Reid e Wolfgang Tillmans. Grazie a questo approccio, la raccolta include quindi alcune delle prime e rare opere di figure che si sono poi affermate a livello internazionale. Nella collezione non mancano poi nomi di personalità come Marina Abramović, Alighiero Boetti, Christian Boltanski, Heidi Bucher e Maurizio Cattelan. Tematiche come l’avvento della videoarte, il femminismo, l’influenza del punk nell’arte visiva e il rinnovamento della pittura contemporanea sono tra i principali focus intorno a cui è cresciuta la collezione negli anni.

«La collezione non riflette solo i nostri gusti e orientamenti, ma anche le relazioni profonde che abbiamo coltivato con luoghi e persone nel corso del tempo. Il Ticino, in particolare, rappresenta uno di questi legami, e riteniamo che il Museo MASI sia il luogo ideale per custodire al meglio la nostra raccolta, rendendola accessibile al pubblico in futuro» commentano Jocelyne e Fabrice Petignat.

«Siamo molto felici di accogliere questa eccezionale donazione che andrà ad arricchire un nucleo di opere di artiste e artisti svizzeri della generazione degli anni ’50 e ‘60, ma non solo, perché la collezione Petignat ha un respiro che va oltre i confini nazionali e guarda all’arte emergente dei principali centri in Europa. La donazione è, inoltre, una grande attestazione di fiducia all’interno di un rapporto, quello tra il museo e i collezionisti privati, che è molto prezioso per la nostra istituzione e che va a beneficio dell’intera collettività” commenta Tobia Bezzola, direttore del MASI Lugano.

L’integrazione della Collezione Petignat nelle raccolte del MASI avverrà attraverso un processo graduale, che permetterà l’archiviazione e lo studio delle opere al fine di poterle valorizzare al meglio. A questo scopo, a partire dallo scorso ottobre, due sale di Palazzo Reali sono utilizzate per inventariare le opere.