I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica
16 novembre – 18 febbraio 2018 | Complesso del Vittoriano – Ala Brasini
Unica tappa italiana, quella romana, per la mostra “I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica“, in mostra dal 16 novembre al Complesso del Vittoriano. Per la prima volta si ripercorre la rivoluzione del mondo della fotografia, e in genere della visione, resa possibile dalle fotocamere Leica dagli anni Venti del Novecento fino a oggi. Le dimensioni ridotte, l’uso della
Walter Vogel “Cane dalmata” Dusseldorf, 1956
pellicola, la maneggiabilità delle Leica hanno modificato la fotografia, permettendo un utilizzo quotidiano, pronte in ogni momento per fissare nella memoria un momento.
Nel 1914 Oskar Barnack mette a punto la prima fotocamera per il formato da 35 mm che segna la nascita di una fotografia dinamica. Nasceva un nuovo apparecchio, duttile e flessibile, in grado di seguire il fotografo ovunque andasse e in qualsiasi situazione, da quelle più intime alle più ufficiali. Questo ha permesso a generazioni di autori di vedere, immaginare, documentare e riprendere in un modo diverso la realtà. Henri Cartier-Bresson, non riuscì mai ad allontanarsi dalla Leica, tanto da affermare: «Le altre macchine fotografiche che ho provato mi hanno sempre convinto a ritornare a lei… Finché farò questo lavoro, questa è la mia macchina fotografica».
Ramòn Masats “Senza titolo” Tomelloso (Ciudad Real), Madrid 1960
In mostra oltre 350 stampe d’epoca originali di celebri fotografi insieme a documenti storici dall’archivio Leica, filmati sui fotografi (come Henri Cartier-Bresson e Garry Winogrand), locandine pubblicitarie vintage, riviste storiche e prime edizioni di libri, accompagnano il visitatore in un viaggio nel tempo e nella storia, alla scoperta di quei cambiamenti rivoluzionari permessi da un’innovazione tecnologica come la “Ur-Leica”, il primo apparecchio 35mm efficace. In 16 sezioni si intrecciano l’ordine tematico con la cronologia, in un percorso che va dalla nascita della prima fotocamera Leica fino alle più recenti visioni.
Paolo Roversi “Kate, Studio” Parigi 1996
Nel corso degli anni la Leica fu progressivamente utilizzata da fotografi di diverse nazionalità, estendendo il suo uso a diversi tipi di reportage. Attraversando diversi generi (dal fotogiornalismo di guerra, alla fotografia per propaganda o di moda), l’esposizione propone le immagini dei più grandi interpreti internazionali che hanno fatto della Leica il proprio strumento creativo di espressione d’elezione. Dalle fotografie in bianco e nero di Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Sebastião Salgado, Elliott Erwitt e Gianni Berengo Gardin, fino al colore di William Eggleston, Fred Herzog e Joel Meyerowitz. Accanto alle immagini di Gianni Berengo Gardin, l’esposizione dedica spazio anche alle fotografie di altri interpreti italiani d’eccezione come Piergiorgio Branzi, Paolo Pellegrin, Valerio Bispuri e Lorenzo Castore.
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