Vanessa Bell, Leonard Woolf, 1940, olio su tela, 81,3 x 64,8 cm, National Portrait Gallery, Londra, dono di Marjorie Tulip
(‘Trekkie’) Parsons, 1969 © National Portrait Gallery, London

L’avanguardia artistica inglese degli anni Venti è a Roma. Si apre infatti a Palazzo Altemps la mostra “Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life“, un progetto del Museo Nazionale Romano e della casa editrice Electa, realizzato in collaborazione con la National Portrait Gallery di Londra. L’esposizione è la prima in Italia a celebrare lo spirito del gruppo di Bloomsbury. «Palazzo Altemps – racconta in conferenza il direttore Stéphane Verger – è legato ai circoli intellettuali e culturali dove è venuto persino D’Annunzio. Un palazzo legato alla libertà delle donne che hanno inventato cose: Virginia Woolf è di casa qui!».

Ideata e curata da Nadia Fusini in collaborazione con Luca Scarlini, attraverso libri, parole, dipinti, fotografie e oggetti in cinque sezioni si racconta la complessa esperienza di amicizia intellettuale di un gruppo di giovani intellettuali che si incontravano nelle stanze delle sorelle Stephen, Virginia e Vanessa, e dei loro fratelli Thoby e Adrian: condividevano predilezioni artistiche, relazioni romantiche, esperienze lavorative innovative, motivazioni sociali. Questi individui dalla forte personalità diventeranno economisti, storici, scrittori, filosofi e artisti impegnati di sinistra: spesso saranno molto famosi.

Speravano, come Leonard Woolf, in una società senza classi o, come Virginia, in un mondo senza torri d’avorio per i suoi artisti; John Maynard Keynes ha rivoluzionato il pensiero economico e ha posto le basi del welfare state, nonché della collaborazione dello stato alle arti; Lytton Strachey ha inventato un nuovo modo di scrivere la storia e Roger Fry, critico e pittore, un altro modo di guardare e creare opere d’arte. Al di là del valore indiscusso dell’uguaglianza, intanto e prima di tutto economica, altro valore irrinunciabile era il riconoscimento della singolarità di ciascuno.

Stephen Tomlin,
Busto di Virginia Woolf, 1953 (da un’opera del 1931), piombo, 40 x 39 cm, National Portrait Gallery, Londra © National Portrait Gallery, London

«Sia Virginia che la sorella sono state donne di carattere e libere – ricorda la curatrice Nadia Fusini – La particolarità del gruppo Bloomsbury è che nasce come una comune, vanno a vivere insieme i fratelli Steven in un quartiere malfamato e inventano la vita. Lavoro da tanti anni sulla Woolf e ho capito che lei e i suoi amici/colleghi non sono solo soggetti e aristi che vogliono sconvolgere la lingua; sono creature che con la parola e l’immagine vogliono arrivare ad inventarsi una vita nuova. Una mostra molto speciale e stramba dove troviamo delle stanze: una tutta per sé e una per stare tutti insieme. Per questo si inventano la casa editrice solo comprando una pressa che hanno messo in cucina: ideata per far interagire Virginia con qualcosa, per non farla solo pensare. Con loro l’arte è al servizio della vita comune. Sono un’avanguardia artistica degli anni 20». 

Il Museo Nazionale Romano e la casa editrice Electa, con il sostegno dell’Italian Virginia Woolf Society, propongono un articolato programma di appuntamenti legati alle tematiche dell’esposizione Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life. Nadia Fusini e Luca Scarlini incontreranno il pubblico in più occasioni per raccontare, approfondire e celebrare l’affascinante storia del gruppo di Bloomsbury.

 

“Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life”

Dal 26 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023

Palazzo Altemps