Bastille Day – Il colpo del secolo

Ritirato dalle sale francesi dopo l’attentato terroristico di Nizza, Bastille Day prosegue la sua corse nelle sale cinematografiche italiane, imponendosi come una pellicola di mestiere, un divertissment senza troppe pretese ma che cattura l’attenzione dello spettatore dal primo all’ultimo minuto.

Ritmo, ritmo, ritmo. Azione, azione, azione! Questi i due poli all’interno dei quali si muove la pellicola diretta da James Watkins, autore in passato di un interessantissimo horror Eden Lake (2008) in stile “L’ultima casa a sinistra” e del thriller gotico ispirato ad un racconto di Susan Hill The Woman in Black (2012).
Parigi. Un ladro di strada americano (Richard Madden, meglio noto come Robb Stark di Trono di Spade, che avevamo lasciato esangue alla fine della quinta stagione insieme a moglie, futuro erede e madre), dopo il furto di una borsa lasciata inavvertitamente incustotida da una giovane francese, viene accusato di terrorismo per aver provocato la morte di quattro persone. Alle sue calcagna i servizi di sicurezza francesi e una cellula della CIA, nella persona dell’agente Sean Briar (l’Idris Elba del serial inglese Luther).
Un gioco delle parti in cui tradimenti e contro-tradimenti, colpi di scena spiazzanti e meno, si susseguono ad una velocità tale che per godersela appieno bisogna accettarla per quella che è, mettendo a riposo per 90 minuti, logica e verosmiglianza. Personaggi doppi come in un dramma shakespeariano, attraversano le strade di Parigi a colpi di mitraglietta, tra forze speciali, agenti segreti, e manifestazioni social inaspettatamente teleguidate.  Paradossalmente il clima di tensione dovuti agli eventi accaduti negli ultimi mesi in Francia, veste il film di una riconoscibilità effettiva, che rimane fortunatamente su un piano superficiale di entertainment, senza imbarcarsi in analisi political-sociologiche.

Anche perchè alla fine come disse John McClane in Trappola di Cristallo (1988): E così tutto si riduce a questo, ad una rapina?