The Boy

Se Greta avesse visto Scream di Wes Craven, avrebbe saputo che in un film horror chi trasgredisce le regole – che siano del genere, del gioco o della casa – fa solitamente una fine non proprio auspicabilmente serena. Se poi sei una baby sitter in un paese straniero dove non conosci nessuno…

Eppure gli anziani coniugi Heelshire erano stati categoricamente chiari riguardo alle regole con cui accudire il proprio figlio, Brahams: Sveglialo; Lavalo; Vestilo; Nutrilo; Cantagli una canzone; Fallo studiare; Leggigli una favola; Non coprirgli mail il viso; Dagli la buona notte; Non lasciarlo mai da solo.
Non era così difficile Greta; dieci semplici regole da seguire, anche se Brahams è una bambola a dimensione naturale dal viso di porcellana.

Ci sono pellicole che fondono la loro ragione d’essere su un’idea forte, un mistero discretamente congeniato, sufficientemente sviluppato ma mediocremente svelato. Tra queste è facile annoverare The Boy, un horror d’atmosfera con i suoi primi piani e dettagli della villa vittoriana in cui si svolgono gli eventi, con la coppia di anziani che pare essere uscita da un quadro di Edward Hopper ed una protagonista interpretata da quella Maggie (Lauren Cohan) della serie The Walking Dead, che di orrori ne ha vista a pioggia.

Un film diviso in due con tutta la prima parte concentrata sul passato nebbioso che attanaglia i diversi personaggi; la seconda risoluta nello svelamento del mistero (reale o sovrannaturale, non c’è via di uscita) della bambola Brahams, che pare si diverta a fare scherzetti, dispetti e rimproveri all’incauta e inizialmente scettica baby-sitter. Ma siamo lontani dal pupazzo indemoniato di Chucky protagonisa de La bambola assassina e relativo sequel, in voga alla fine degli Anni Ottanta. La soluzione è assai più semplice, prevedibile e scontata… Purtroppo!