Come nel romanzo di John Niven A volte ritorno (Einaudi, 2012), in cui Gesù nuovamente in missione per conto di Dio viene rimandato sulla Terra che sta andando a scatafascio tra guerre, genocidi, inquinamento e altre catastrofi provocate dall’uomo, così Ascanio Celestini nel nuovo spettacolo “Laika” interpreta un improbabile Gesù ridisceso in terra ma stavolta accompagnato dal fido Pietro.
Un Gesù che si confronta con paure e dubbi che sono suoi come di ognuno di noi. Vive in un piccolo appartamento di 35mq con Pietro, una finestra si affaccia sul parcheggio di un supermercato di periferia e osserva la vita di un barbone che di notte dorme sotto i cartoni e di giorno chiede l’elemosina con un bicchierino di carta. Ed è dal contenuto di un bicchiere, monetine frutto di elemosina o sambuca offerta da generosi avventori, che nasce tutta la differenza di questo mondo.
E’ un Gesù contemplatore, filosofo quello di Celestini, mentre Pietro (nella voce registrata di Alba Rohrwacher), si adopera fattivamente: fa la spesa, compra pezzi di ricambio per riparare lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare qualcosa.
Celestini si conferma ancora una volta un ottimo cantastorie, un affabulatore fine e cristallino attraverso una lingua che è al contempo poetica, evocativa, ironica e musicale. Ci racconta con leggerezza ed ironia quasi yiddish di un Dio feroce ed vendicativo nei confronti di chi si oppone al suo Verbo: da Steven Hawkins condannato all’immobilità come punizione per le teorie scientifiche sull’origine dell’universo, a Steve Jobs punito col cancro per il supercomputer donato a Hawkins per permettergli di diffondere dallo stato di infermità le teorie. Un Dio che ricorda quello sfidato a colpi di provocazioni dall’umorista e scrittore statunitense Shalom Auslander nel libro Il lamento del prepuzio (Guanda, 2008).
Lo spettacolo è un fiume di parole, un patchwork stilistico e tematico, confusionario ed arruffone che si sostiene grazie al mestiere, talento e simpatia del protagonista. Egocentrico ed autoreferenziale.
Titolo | Laika |
Autore | Ascanio Celestini |
Regia | Ascanio Celestini |
Suono | Andrea Pesce |
Interpreti | Ascanio Celestini, Gianluca Casadei (fisarmonica), Alba Rohrwacher (in voce) |
Durata | 90' |
Produzione | Teatro Stabile dell'Umbria |
Coproduzione | Romaeuropa Fondazione |
Anno | 2016 |
Genere | Monologo |
Applausi del pubblico | Ripetuti |
Compagnia | Fabbrica |
In scena | fino al 24 aprile 2016 al Teatro Vittoria di Roma |
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