Un prato verde della campagna inglese diventa improvvisamente teatro di una tragedia. Nel tentativo di domare una mongolfiera impazzita, un uomo precipita e muore.
Testimoni impotenti una selezione di varie umanità e solitudini, come quelle di Joe, professore radical-chic e Jed un mistico vagabondo. Vite apparentemente perfette nascondono piccoli e grandi segreti che faticano ad emergere e quando lo fanno sono talmente dirompenti da non lasciare scampo.
Un film sull’amore – ‘enduring’ in inglese ha doppio significato, duraturo ed imposto – sulle sue manifestazioni conscie ed inconscie, sulle smaniate forme che questo può assumere. Thriller psicologico tratto da un romanzo dello scrittore Ian McEwan, dal ritmo placido ed atmosfere soffuse, costruito attraverso un accumulo di tracce ed indizi risolti in un finale alla Attrazione fatale. Interessante lo stile e ritmo da dramma psicologico – il regista è lo stesso di Notting Hill ma anche di opere meno solari ed espressamente più dark quali The Mother ed Ipotesi di complotto – applicato al thriller, per un film che punta più all’intelligenza dello spettatore che non all’effettaccio risolutivo.
Un film di volti, di primissimi piani, di occhi che guardano e scrutano per scavare nel profondo delle anime tormentate da dubbi, maldicenze, insicurezze e svariate forme di autodistruzioni. Perfetti gli attori emergenti del nuovo cinema inglese con Rhys Ifans su tutti. Presentato all’ultima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Mezzanotte.
Titolo originale | Enduring Love |
Regia | Roger Michell |
Sceneggiatura | Joe Penhall |
Fotografia | Haris Zambarloukos |
Montaggio | Nicolas Gaster |
Scenografia | John Paul Kelly |
Musica | Jeremy Sams |
Cast | Daniel Craig, Rhys Ifans, Samantha Morton, Bill Night, Susan Lynch, Lee Sheward, Rosie Michell, Justin Salinger, Andrew Lincoln |
Anno | 2004 |
Nazione | UK |
Genere | Thriller |
Durata | 100' |
Distribuzione | Mikado |
Uscita | 19 Novembre 2004 |
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