E’ se fosse tutto frutto dell’immaginazione di Argante, dalla malattia agli intrighi farseschi, costruiti intorno alla sua persona?

E’ un’ardita interpretazione che emerge con forza dalla bella messa in scena diretta da Marco Bernardi, in questi giorni al Teatro Quirino. Il sipario si apre con l’imponente figura di Argante (un convincete Paolo Bonacelli), addormentato al centro della scena e sullo sfondo i protagonisti della commedia, che dietro un velo osservano il protagonista e gli spettatori come fantasmi che emergono lentamente dall’ombra, per tornarci con la medesima costruzione scenica nel finale della commedia. Una cornice di grande effetto grazie alle sapienti luci di Giovancosimo De Vittorio e le scene (spoglie, essenziali, piene di dettagli che letteralmente costruiscono l’insieme) di Gisbert Jaekel al servizio di un testo pieno di spunti comici, dietro i quali emerge la rappresentazione di un mondo, di modi di fare e ragionare assai contemporanei.

Ultima opera del commediografo francese, morto in scena alla quarta replica della commedia nel ruolo del protagonista, “Il malato immaginario” è una perfetta macchina di risate, in bilico tra farsa e satira ma con un filo di malinconia che la percorre interamente ed emerge (e sparisce), come un fiume carsico in maniera tanto improvvisa.

Un continuo gioco tra realtà e finzione, sogno ed immaginazione, con tracce meta-teatrali (l’autore che si cita sbeffeggiandosi), esaltate da una compagnia perfetta in tutti i ruoli, con richiami alla commedia dell’arte di stampo goldoniano nei costumi e maschere di Roberto Banci, che eleva il testo al di sopra delle Alpi, per renderlo globalizzante.

Il testamento morale di Moliere oggi è la testimonianza preziosa di un’arte teatrale votata all’eccellenza, messa in scena con un gusto antico, all’interno di uno spirito di estrema modernità.

TitoloIl malato immaginario
AutoreMolière
RegiaMarco Bernardi
SceneGisbert Jaekel
CostumiRoberto Banci
LuciGiovancosimo De Vittorio
InterpretiPaolo Bonacelli, Patrizia Milani, Carlo Simoni, Fabrizio Martorelli, Massimo Nicolini, Maurizio Ranieri, Giovanna Rossi, Libero Sansavini, Roberto Tesconi, Riccardo Zini
ProduzioneTeatro Stabile di Bolzano
Anno2010
GenereCommedia
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